Passaro, Nardi, Maestrelli e Arnaldi sono solo alcuni dei giovani che ottengono buoni risultati nei tornei Challenger.
Già inserito il 2 agosto 2022 nelle News
Sono evidenti a tutti i risultati straordinari che Franco Agamenone, l’talo-argentino che da alcuni anni si allena a Lecce, e Giulio Zeppieri hanno raggiunto con le semifinali di Umago giusto la scorsa settimana. Hanno sorpreso tutti, non possiamo negarlo. La vittoria di Sinner con Alcaraz e in particolare gli ultimi due set finiti 6-1 6-1 a favore di Jannik poi, appartengono già alla piccola storia del tennis italiano.
Credo che fossero in pochi quelli che pensavano che il laziale e l’oriundo italo argentino potessero raggiungere risultati di questo livello. Immagino che abbiano stupito anche loro perché hanno giocato molto bene – ottima tenuta fisica, tecnica e mentale – in un tabellone principale di un torneo Atp dimostrando che probabilmente non hanno ancora la completa consapevolezza del loro alto potenziale.
Rappresentano la punta di un iceberg di un movimento che sta crescendo settimana dopo settimana. I continui risultati che i nostri giovani stanno ottenendo nei tornei Challenger ci dicono che abbiamo trovato dopo tanti anni la formula non per costruire dei campioni in serie che sarebbe impossibile, ma per rendere competitivi e far rendere al meglio delle loro potenzialità moltissimi giovani che trovano nel proprio team e nella supervisione della Federazione la possibilità di crescere in modo continuativo.
Qualche volta i numeri, se ben usati, possono dare delle indicazioni abbastanza precise. Confrontiamo la classifica tra il 26 luglio 2021 e quella del 1° agosto 2022. A prima vista quella dell’anno scorso potrebbe sembrare migliore ma non è assolutamente così. Un anno fa avevamo 4 giocatori nei primi 31, con un top ten, e altri 5 entro l’88a posizione.
In questo momento ci troviamo con Sinner n°11, che ha perso una posizione nonostante la vittoria a Umago contro Alcaraz di domenica scorsa, Berrettini n°14 che è sceso in classifica per l’ingiusta decisione dell’Atp di togliere i punti conquistati a Wimbledon che comunque a onor del vero non avrebbe potuto difendere a causa della positività al Covid, l’ascesa di Musetti (30) grazie alla vittoria di Amburgo che gli ha permesso di dimezzare la classifica, e le posizioni intermedie di Sonego (52) e Fognini (59) che finora non hanno giocato, in particolare il piemontese, una stagione sugli scudi.
Mager, Cecchinato, Seppi e Travaglia per motivi diversi hanno perso molti punti in classifica e sono nettamente in ritardo rispetto all’anno scorso ma c’è una nuova generazione di ragazzi nati nel nuovo millennio che sta venendo fuori a forza di risultati settimanali e che nel giro di un paio di anni si potrà avvicinare se non proprio affiancare ai migliori.
Il cambio generazionale è netto, lampante, evidentissimo. Ai Caruso, Gaio, Giannessi, Fabbiano, Giustino si sta sostituendo una folta schiera di ragazzi nati in questo secolo che sono sulle tracce dei migliori. Forse non arriveranno tutti e comunque non allo stesso livello ma possiamo essere abbastanza certi che ai già conclamati Sinner, Musetti, oltre a Berrettini e speriamo anche a Sonego che ha la potenzialità e credo la voglia di fare ancora molto bene, diversi giovani saranno sempre più presenti nei main draw dei tabelloni principali.
Alcuni nomi? Ormai gli appassionati li conoscono. Diciamo Cobolli (134), anche se da qualche mese ha perso un po’ di smalto, il già citato Zeppieri (142), Passaro (143), Nardi (166), Darderi (169), Maestrelli (202), Arnaldi (208) e Gigante (269).
La dimostrazione che sono in tanti ce la dà il tabellone di qualificazione di Flushing Meadows dove sono iscritti 19 italiani. Un vero gruppo composito perché formato da player come Seppi che è alla conclusione di una carriera gloriosa lunga quasi vent’anni e Passaro che respirerà per la prima volta l’aria di un torneo Slam.