Se è vero che i campioni si vedono quando riescono a vincere pur non giocando il loro miglior tennis Jannik Sinner (11), che ha battuto Adrian Mannarino che al secondo turno aveva fermato la strada a Lorenzo Musetti, avrà una carriera lunga e costellata di successi come ormai da anni i tecnici, i giornalisti e i tifosi gli predicono.
Primo set equilibrato ma anche meno bello di quanto ci aspettassimo perché costellato di molti errori e di pochi punti meritevoli di menzione. Una partita delle tante che non sarà ricordata nel tempo ma che è utilissima a Jannik per giungere al quarto turno dove incontrerà Wawrinka, battuto qualche settimana fa a Rotterdam.
Dovrebbe essere favorito perché in Olanda il giocatore svizzero non riusciva a reggere la velocità degli scambi, ma ogni partita ha vita a sé perché cambiano le condizioni ambientali, il campo e le palline, entrambi molto criticati, e la condizione fisica. Quella di Stan sembra buona, la voglia di vincere è tanta visto che vuole rientrare almeno nella top 30. Jannik è in discrete condizioni anche se ha un forte raffreddore e un tape sul ginocchio che ha tolto durante il match.
La caratteristica principale del francese è quella di far giocare malissimo gli avversari e ci riesce perfettamente grazie ai suoi colpi mancini anticipati giocati con aperture molto corte e poco leggibili. Non si sono viste palle break per tutto il primo set, è quindi normale il ricorso al tie-break nel quale il ragazzo di San Candido annulla sul 5-6 un set point con un ace. Jannik fa sua la frazione alla seconda opportunità che arriva dopo il primo doppio fallo di Adrian. 7-67 Sinner.
Anche nel secondo set il senso della partita non cambia con l’azzurro che riesce ad incidere troppo poco e con il francese che spesso costringe Jannik a giocare lontano dalla linea di fondo e a correre senza permettergli di fare un gioco in pressione che è ormai il suo marchio di fabbrica.
Sul 4-4 si vedono le prime palle break del match. E’ bravo l’altoatesino a sfruttare la seconda e andare a servire per l’incontro. Vola Jannik sul 30-0 ma Adrian ci crede ancora e si riporta in parità. E’ uno smash che chiude una partita che sapevamo ostica ma che nessuno, vista la differenza nella classifica mondiale – 13 contro 68 – voleva ammettere. 6-4 Sinner.
A Rotterdam il 17 febbraio contro Wawrinka finì 6-1 6-3 per Jannik ma come ho detto è meglio non fidarsi perché Stan sembra ringiovanito nonostante abbia quasi 38 anni. L’azzurro dovrà aggredire l’elvetico fin dai primi scambi, sperando anche che il proprio rendimento si alzi con il passare delle partite.
Sinner-Mannarino 7-67 6-4