Jannik Sinner (7), l’altoatesino strappato allo sci all’età di 13 anni e che compirà 22 anni il 16 agosto, approda alla terza finale Masters 1000 della carriera dopo quelle di Miami 2021 e 2023 che tuttavia non gli hanno ancora consegnato una vittoria.
Per tentare l’impresa al terzo tentativo ha dovuto sconfiggere in due set il 26enne di Voorhees, New Jersey, Tommy Paul (12) alla sua prima semifinale in un Masters 1000 anche se quest’anno ha giocato il penultimo atto dell’Australian Open. Un avversario, quindi, di tutto rispetto che nei quarti aveva appena sconfitto il numero 1 del mondo Alcaraz in un match finito al terzo set.
Jannik parte contratto con un doppio fallo e con alcuni errori figli probabilmente della tensione che permettono a Tommy di brekkare immediatamente. La risposta, arma fondamentale dell’intero match, entra subito in azione perché, giocando aggressivo, Jannik controbrekka e si riporta in parità. 1-1.
E’ ancora la risposta a fare la differenza e a permettere a Sinner, dopo tre game interlocutori, di strappare il servizio all’avversario per il 4-2. Spesso Jannik dopo aver brekkato perde un po’ di concentrazione. Succede anche stavolta in un game di 12 punti nel quale annulla due opportunità all’americano, ha anche due possibilità per fuggire sul 5-2 ma per ultimo affossa in rete un diritto incrociato e Paul vincendo l’ottavo gioco si riporta in parità. 4-4.
Una delle doti principali del ragazzo della Val Pusteria è quella di resettare velocemente gli errori, di dimenticare rapidamente le occasioni che non potranno più tornare e rimettersi in cammino. Lo fa anche al decimo gioco dopo aver vinto a 15 il nono. Sono tre risposte consecutive di rovescio che gli consegnano la prima frazione. 6-4 Sinner.
Sul 2-1 Sinner, dopo il medical time out chiesto da Paul per problemi alla schiena lo statunitense perde il servizio e si trova così non lontano dal baratro anche perché l’azzurro nonostante una palla break concessa nel quinto gioco non sembra più disposto a fare regali. Sale sul 4-1, nel settimo game annulla tre palle break con prime importanti e con un fantastico scambio di 46 colpi che si prospetta come il punto del torneo e non solo.
Sul 5-2 sembra fatta ma c’è ancora da penare perché Tommy, impeccabile il suo comportamento, non ci sta e prova a trovare le risorse necessarie per ribaltare l’esito del set. Nel nono game Sinner affronta per la terza volta consecutiva palle break ma stavolta è costretto a cedere a causa di un diritto uscito veramente male. 5-4.
Nel decimo game Sinner mostra gli elementi, oltre a quelli tecnici, che a oggi fanno la differenza. La mentalità, la capacità di non abbattersi, di non pensare al passato perché non può tornare indietro. Si ricomincia e lo fa nel modo migliore. Sale 0-30 e quindi 15-40 con la doppia possibilità di chiudere la partita. Tommy annulla con due bei diritti veloci, ben piazzati e senza paura ma alla terza occasione il colpo principale dello statunitense finisce fuori. 6-4 Sinner.
Pensavo a Davidovich Fokina, che ha un grande potenziale, nella semifinale persa ieri con de Minaur. E’ entrato in campo con la sconfitta che lo seguiva appena dietro le spalle e con la mentalità che un giocatore che vuole vincere tornei importanti non può permettersi. Mentre giocava con l’australiano pensava all’errore appena fatto. Questo sbaglio, de Minaur può esserne sicuro, Sinner non lo commetterà.
Sinner-Paul 6-4 6-4