Sconfitta netta quella che subisce Marco Cecchinato contro il russo Roman Safiullin che quest’anno ricordiamo ha perso ai quarti di finale di Wimbledon da Sinner. Un’ottima stagione la sua che lo ha portato ad essere n°43 come best ranking e attualmente in sessantesima posizione.
Il palermitano ha dimostrato la sua solita idiosincrasia per qualsiasi superficie che non sia la terra battuta. Sesta sconfitta in altrettanti primi turni agli US Open. Marco perde immediatamente il servizio e questo permette a Roman di giocare con tranquillità al proprio turno di battuta. Il suo rendimento sulla prima è molto alto e Marco fa solo tre punti in risposta nel primo set. Il 2-0 iniziale permette a Safiullin di chiudere per 6-3 la prima frazione.
Il secondo inizia con tre break consecutivi perché il servizio, anche da parte del russo, è meno efficace. E’ comunque sempre il player di Podol’sk, ex grande promessa del tennis mondiale alcuni anni fa, a tenere le redini del gioco. Il break nel terzo game poi confermato gli permette di salire prima sul 3-1 e quindi strappando di nuovo il servizio sul 5-2. L’ottavo gioco è chiuso con un ace. 6-2 Safiullin.
Se nei primi due set Cecchinato ha provato a rimanere in partita, nella terza frazione la testa è lontana dal match. Perde sei game senza provare a trovare alternative e cercare di svegliarsi da quello che è il brutto sogno di un 6-0.
In dieci anni di carriera da professionista avrebbe potuto cercare strategie ed alternative per giocare meglio, non dico sull’erba, ma almeno sul cemento visto che sono tanti i terraioli che nel tempo sono riusciti ad adattarsi. La sua è una resa incondizionata che in parte dispiace ma soprattutto indispettisce.
Safiullin-Cecchinato 6-4 6-2 6-0