La prima partita del Gruppo Rosso è tra Luca Van Assche (2) e Abdullah Shelbayh (8). Luca, francese e n°70 del ranking, nell’ultima parte di stagione ha giocato poco: a settembre il Challenger di Orleans perdendo in semifinale da Draper, a ottobre i due 1000 di Shanghai e Parigi-Bercy non superando il primo turno e a novembre il torneo di Metz fermato ai quarti dal connazionale Herbert. Abdullah è giordano, wild card in questo torneo, n°185 della classifica che è il suo top, dall’età di tredici anni frequenta l’accademia di Nadal. In aprile ha vinto la prima partita Atp sulla terra di Banja Luka e a settembre ha vinto il Challenger di Charleston. Nessun precedente.
Il gioco è vario e spettacolare, già dai primi scambi diversi punti molto belli. Interessanti le accelerazioni di Shelbayh che sembra avere una gran mano. Van Assche corre sul 2-0 ma il recupero del giordano che si allena nell’Accademia di Nadal è immediato. Sul 3-2 ha avuto anche una palla set. A decidere la prima frazione è il tie-break.
Il terzo punto lo vince il francese dopo uno scambio lungo e intenso. E’ il giordano ad essere più aggressivo. Il 4-2 è un rovescio lungolinea in risposta di Shelbayh. Il francese recupera con tre punti consecutivi e sale sul 6-5 e ha il primo set point. Un diritto vincente incrociato gli permette di chiudere il set. 4-35 Van Assche. Ha vinto il francese ma mi ha impressionato maggiormente il giordano la cui palla esce con grande facilità dalle corde della racchetta.
Il gioco continua a essere abbastanza spettacolare. Con questa formula il punteggio non è mai al sicuro. Nel terzo game il giordano dallo 0-40 si fa recuperare e finisce per perdere quattro opportunità. Abdullah commette troppi errori, soprattutto quelli che potrebbero dargli una svolta. Uno smash permette al transalpino di chiudere il quinto gioco dopo aver recuperato da 0-30. Si vede in modo evidente la differenza in termini di esperienza Shelbayh vince a 15 il sesto gioco. 3-3. Ancora tie-break. Girano 4-2 per il giordano. Un suo servizio vincente. Bellissimo incrociato di diritto. 6-2. Van Assche recupera fino al 6-5. Palla corta straordinaria di Abdullah che gli permette di rimettere in punteggio in parità. 4-35 Shelbayh.
La terza frazione è meno equilibrata. Bisogna essere molto lucidi a non perdere le occasioni che con set così corti sono sempre da sfruttare. In molti game ci sono diverse palle break ma basta un errore per rimettere tutto in gioco. Van Assche vola sullo 0-2 e non si fa più riprendere perché chiude al quinto gioco. 4-1 Van Assche.
Nel quarto Shelbayh con un rovescio incrociato in accelerazione brekka alla terza opportunità. Gli scambi continuano a essere vivaci, interessanti e si vedono buoni tocchi. In seguito ad un rovescio che finisce in rete Van Assche controbrekka. 1-1. Il francese è più determinato quando i punti scottano. Finora il suo punto lo deve soprattutto a questo.
Shelbayh dal terzo set è calato, nel quarto sta ormai cedendo le armi. Il ritmo del francese è salito, il suo rovescio è efficace e abbastanza bello da vedere. Determinante il break ottenuto nel quarto game anche se aveva perso il servizio al primo gioco. Il francese vince quattro game di fila. Chiude con un servizio vincente. 4-1 Van Assche.
Il giordano ha giocato bene i primi due set. Dal terzo è venuta fuori la maggiore consistenza di gioco e l’esperienza del transalpino che ha vinto meritatamente. Il giordano comunque è destinato a salire molto in classifica già dal 2024.
Van Assche-Shelbayh 4-35 35-4 4-1 4-1
Nella seconda partita del Gruppo Rosso si affrontano Alex Michelsen (4) e Hamad Medjedovic (6). Alex, californiano n°97 del ranking, è un giocatore principalmente da Challenger. Proviene da due finali negli Stati Uniti di cui una vinta. A luglio scorso, non ancora diciannovenne, arrivò in finale nel torneo di Newport sconfitto da Mannarino. Hamad, serbo n°110 della classifica, giocatore prevalentemente di Challenger e ITF, dopo il torneo di Astana fermato in semifinale da Korda, ha partecipato ai tornei di Anversa, Basilea e Sofia raccogliendo solo sconfitte. Non ci sono precedenti.
Entrambi giocano sfruttando la potenza dei loro colpi. Le prime palle break sono del serbo. Una sua risposta vincente gli permette di strappare il servizio allo statunitense. 2-1 Medjedovic. Hamad chiude spesso con l’ace o con il diritto dopo la battuta. Scambi se ne vedono abbastanza pochi. Entrambi chiedono molto ai colpi d’inizio gioco. Per questi giocatori ottenere un break è fondamentale. Medjedovic serve stabilmente con prime superiori a 200 Km orari. Con una volée ben giocata dopo un ottimo servizio chiude il primo set. La frazione è durata 18 minuti. 4-2 Medjedovic.
Il giocatore di Belgrado colpisce molto bene. La sua palla è velocissima. Lo statunitense è spesso in difficoltà. Alex annulla nel primo game due palle break e parte in vantaggio. In partita si continua a scambiare velocemente, anche se è il serbo finora che sta giocando con più sicurezza. Il californiano intanto tiene il servizio anche nel terzo game anche se è sempre lui a rischiare. Quando serve Hamad lo statunitense non ottiene quasi nulla perché si dimostra poco reattivo. 2-2. 15-40. Lo statunitense recupera. 40-40. Una ottima risposta del serbo non controllata gli permette di andare a servire per il secondo set. Arrivano le prime due palle break per lo statunitense che sfrutta la seconda con un gran bel rovescio incrociato. 3-3.
Tie-break. Straordinario passante di rovescio del serbo. 3-1. Doppio fallo dello statunitense. Girano 4-2 per il serbo. Ace 5-2. Fantastico rovescio incrociato che lascia fermo Michelsen. 6-2. Con un servizio vincente anche il secondo set prende la strada del serbo. 4-34 Medjedovic.
La differenza la sta facendo la consistenza da fondo e in particolare in risposta di Hamad. I game seguono i turni di servizio. C’è maggiore equilibrio. Michelsen è più in partita. Nel quinto gioco recupera dal 40-0 ma sul 40 pari è l’ace dell’allievo dell’Accademia di Djokovic a fare la differenza. 3-2 Medjedovic. Con un bellissimo diritto il serbo recupera 30-30 ma Alex tiene e il 3-3 è assicurato.
Tie-break. Gran bel diritto all’incrocio di Michelsen. 3-1 a suo favore. Lo statunitense che ha giocato meglio nel set sta dominando il tie-break. 6-2 Michelsen. Il serbo incomincia a fare molti più errori anche di rovescio. E’ fuori la risposta di Medjedovic. 7-3. 4-33 Michelsen.
Lo statunitense è più in fiducia a sbaglia meno. Il serbo fa diversi errori che prima non commetteva. Quando trova la prima però fa ancora quasi sempre il punto. 2-2. Michelsen ora è più preciso e gioca maggiormente dentro il campo. E’ probabile che vedremo il terzo jeu decisif di fila. Medjedovic vince il sesto gioco senza concedere punti. 3-3.
Tie-break. Girano sul 3-3. Gran risposta di Michelsen al centro che non permette all’avversario di organizzare la risposta. Il serbo esegue male il cambio di ritmo. Hamad continua a sbagliare. 6-3. Si avvicina il set decisivo. Il serbo sale fino al 6-5 ma non basta. L’americano vince il terzo tie-break consecutivo. 7-65 Michelsen.
Ormai è una partita che si gioca nello sprint finale. Non si poteva certo immaginare visto che il serbo, che ora rischia molto, era in vantaggio di due set. Medjedovic ha problemi di crampi ma con molta fatica fisica riesce nel quinto game a tenere il proprio turno. Anche il quinto set, quarto consecutivo, va al jeu decisif.
Tie-break. Medjedovic in condizioni molto precarie risponde spingendo e serve molto forte cercando o l’ace o il vincente. Si porta 3-0 ma il californiano recupera. 3-3. Ace dell’americano a cui segue un errore in lunghezza. 4-4. Alex è troppo passivo mentre il serbo gioca con coraggio. Vince il giocatore sofferente. 4-34 Medjedovic.
Michelsen deve recitare il mea culpa. Bravo il serbo a stringere i denti e a vincere una partita che sembrava non in grado di terminare.
Medjedovic giocherà con Shelbayh, Michelsen con Van Assche.
Medjedovic-Michelsen 4-2 4-34 33-4 35-4 4-34