Davidovich Fokina è uno dei giovani più esuberanti del circuito. Temperamento focoso, una volta anche al limite del rissoso, fa di ogni set una lotta, di ogni partita una battaglia.
Fa e disfa con la stessa velocità, ha sempre mirato le righe fin da juniores, ama il rischio come un piacere. Adrenalina pura. Il problema è che una volta sbagliava tanto, certe volte anche di metri e quindi erano poche le partite che portava a casa.
Nell’ultimo anno ha incominciato a raddrizzare la mira, a distribuire meglio le risorse che ha a disposizione. Sono incominciati ad arrivare i risultati, anche se non ha ancora vinto tornei Atp.
Oggi ha meritato negli ottavi giocati contro Delbonis. Avrebbe potuto chiudere in tre set. Non è stato lontanissimo dal rimettere le carte in gioco fino al quinto.
Nel primo set break decisivo al settimo game, nel secondo ha avuto una pausa in vantaggio sul 5-1. Avanti anche nel terzo l’ha perso inopinatamente con una serie di errori che hanno rimesso in gioco l’esperto player argentino che non ha fatto niente più di una onesta partita.
Nel quarto set break decisivo al settimo game, nel decimo Federico ha avuto tre opportunità per rimettere in gioco la partita.
Meritato il quarto di finale dopo vittorie lottate al limite della sofferenza, della smorfia di dolore, della scivolata. E’ già un personaggio, piace perché non conosce il termine risparmiarsi.
Davidovich Fokina-Delbonis 6-4 6-4 4-6 6-4