Domani, a due anni di distanza, si tornerà a giocare una delle più affascinati giornate di tennis: il lunedì di Wimbledon nel quale s’incroceranno le 16 migliori racchette del tabellone maschile e di quello femminile. Dal prossimo anno questa tradizione sarà cancellata perché non ci sarà più la sosta domenicale.
Per Djokovic la partita di domani contro Garin sarà secondo me solo una tappa di avvicinamento alla finale. Onestamente non vedo avversario che lo possa impensierire anche nei turni successivi. Nole sta mirando molto in alto. Sente la Storia mai così vicina.
Rublev–Fucsovics rischia di essere la ripetizione di un copione che nell’ultimo anno abbiamo visto molte volte sempre con lo stesso esito. L’ungherese non sembra avere i mezzi tecnici per fermare il martellante diritto del moscovita. Vedremo se la storia si ripeterà anche sull’erba.
Personalmente vedo Korda come un predestinato. Qualcuno che ne sa infinitamente più di me lo vede nella top ten nel tempo di un paio di giri di walzer. E’ favorito contro Khachanov. Lo statunitense ha il tennis che spacca, giocato con una facilità di colpi insolita. Per fortuna degli avversari ogni tanto si complica la vita da solo. Fa e disfa. L’avversario lo conosciamo. Negli ultimi due anni non ha migliorato il suo gioco. Parte sfavorito anche se è testa di serie.
Shapovalov ha preparato la stagione in funzione di Wimbledon. A 22 anni è limitativo e pericoloso. Indubbiamente l’erba è la superficie che si adatta meglio al suo gioco, dove meno si scambia, meno si pensa. Il gioco è istintivo. Chi tuttavia sperava di vedere in lui il nuovo McEnroe deve secondo me ricredersi. Bautista, due anni fa in semifinale, non sarà un avversario facile. Il canadese è comunque il favorito.
Zverev e Aliassime è il match tra incompiuti. Il canadese non ha ancora 21 anni ma non sembra progredire come molti speravano. Ha limiti tecnici e di personalità. Zverev doveva essere il primo dei giovani in grado di scavalcare i big three. Non solo non l’ha fatto, ma è stato a sua volta scavalcato da Medvedev e Tsitsipas. Rimane a mio parere il favorito per passare il turno.
Hurkacz non ha ancora perso un set. L’erba è forse la superficie dove si esprime meglio. Medvedev è furbo e scafato. Gioca a intermittenza come ha dimostrato contro Cilic. S’accende solo quando ne ha necessità o si trova vicino al burrone. Dovrà stare attento al polacco. Lo vedo comunque favorito.
Dei match di Berrettini e Sonego ho scritto nel pezzo precedente. V’invito a leggerlo. Per Lorenzo speriamo che il sogno si concretizzi in un miracolo. Per Berrettini è la conferma di essere ormai una certezza. Nel ricambio generazionale in atto il suo livello è ormai più vicino a un top five che a un top ten.