Negli ultimi mesi ci era andata molto bene. Non parlo ovviamente della finale disputata a Wimbledon domenica scorsa che fa capitolo a sé ma dei tanti risultati che in giro per il mondo i tennisti italiani hanno raggiunto. Finali e vittorie di alto prestigio alle quali non eravamo abituati.
Questa settimana siamo scesi sulla terra e purtroppo le partite dei nostri, aspettando Fognini del quale conosciamo il talento ma anche la discontinuità, non sono andate molto bene.
Nel 500 Atp di Amburgo, torneo storico con un albo d’oro di primissimo piano, e con gran penuria di bravi giocatori escluso Tsitsipas, l’unico dei nostri presente in tabellone, Mager, è stato sconfitto dal ventitreenne slovacco Molcan che qualcuno dei più attenti ricorderà finalista a Belgrado contro Djokovic.
Anche se il qualificato slovacco, in frase di crescita, è un giocatore di mediocre livello, il player di San Remo lo avrebbe dovuto battere se vuole consacrarsi come giocatore che ambisce a rimanere nel tour Atp in pianta stabile.
L’avversario ha fatto vedere che i colpi, alcuni anche molto spettacolari, appartengono al repertorio ma la strada che ha davanti a sé per diventare un giocatore di spessore è ancora abbastanza lunga.
Più numerosa la partecipazione degli azzurri al torneo di Bastad. I peggiore di tutti è stato Caruso che ha perso troppe partite per non rendersi conto che è giunto il momento di fermarsi e riflettere, ripartendo poi dai tornei Challenger, ambito che lui conosce benissimo visto che lo ha frequentato per anni. Forse qualche successo non lo farebbe precipitare in classifica e gli ridarebbe la fiducia che ha bisogno per tornare il combattente che era prima della pandemia. Ha perso netto dal ceco Vesely.
Discorso ben diverso vale per Musetti che ha perso in tre set lottati dal qualificato svizzero Laaksonen. Per Lorenzo, che comunque ha avuto il merito di rimanere nel match anche quando questo sembrava stesse scivolando via abbastanza malamente, si tratta di recuperare il ritmo partita che aveva quando ha giocato il Roland Garros. Gli esami di maturità lo hanno distratto, ma sono certo che basteranno poche partite per recuperare una buona forma. Sarà presente nella squadra Olimpica.
Quando devo parlare di Cecchinato mi trovo quasi sempre in difficoltà perché le sue prestazioni sono troppo altalenanti per essere valutate con giudizio obiettivo e distacco. Ieri aveva battuto Gasquet in modo abbastanza netto al terzo set.
Oggi mi aspettavo un partita di conferma contro Federico Coria che è un onesto pedalatore ma non ha i tocchi e il tennis di Marco. Il primo set e l’inizio del secondo sembravano confermare questa mia previsione. I fatti mi hanno smentito. Il terzo set, come spesso gli capita, è stato giocato in modo falloso e troppo nervosamente. Ogni volta ci auspichiamo una sua rinascita ma siamo sempre costretti a riparlarne.
Speriamo in una buona prestazione di Fognini che potrebbe sfidare in semifinale, se le su prestazioni saranno di discreto livello, Ruud.
Lorenzi, unico nostro rappresentante, ha invece perso nel torneo Hall of Fame di Newport dallo statunitense di origine francese Cressy. Sappiamo che a fine anno concluderà la carriera come tennista. Gli auguro di vincere almeno un paio di buoni turni nei tornei che giocherà.