E’ stato finora un torneo che mi aspettavo solo in parte. D’accordo qualche sorpresa, ma effettivamente turno dopo turno sono saltati quasi tutti i pronostici.
Sono rimaste in tabellone solo tre teste di serie: Sinner (5), Millman (11) e Harris (14). L’australiano è da considerare una sorpresa perché in questo periodo non stava giocando molto bene, anche se gli avversari che ha sconfitto non sono di primissima fascia.
Giocherà contro Jenson Brooksby che ieri ha impressionato per il modo con il quale ha eliminato Aliassime. I due sono coetanei ma mentre il canadese è già da anni alla ribalta del tennis che conta, lo statunitense solo da quest’anno ha realmente incominciato a fare risultati. Il favorito non può che essere Jenson.
Ieri Sinner contro Korda, con il quale sta giocando il torneo di doppio, è parso in crescita. Sicuramente un altro player rispetto a quello di Atlanta. Contro lo statunitense ha recuperato un secondo set da 2-5 dimostrando una buona condizione fisica e soprattutto ottima capacità mentale, aspetto nel quale, a dir il vero, non manca mai. I due tie-break sono stati giocati con determinazione e sempre in spinta. Piuttosto quello che preoccupa in questo momento è la difficoltà a mettere la prima, colpo che sarebbe fondamentale per condurre quando serve.
Contro Johnson che ieri ha battuto molto facilmente Berankis parte favorito ma lo statunitense ha battuto De Minaur al secondo turno mostrando un buon stato di forma. Nel 2019 Jannik lo batté al primo turno degli Internazionali d’Italia. era alla sua prima esperienza internazionale di prestigio. Sembra passato un secolo anche se sono appena poco più di due anni e in mezzo c’è stato il Covid. Steve potrebbe essere un cliente non così scontato.
Harris-Nishikori è un altro quarto non previsto. Quasi tutti si aspettavano la sfida Nadal (1)-Norrie (7). Il maiorchino aveva avuto problemi a sconfiggere Sock. Era abbastanza sicuro che il grado di difficoltà, giocando con Harris, sarebbe aumentato. Ha perso una partita che avrebbe anche potuto vincere. E’ proprio questa considerazione che mette tristezza e fa pensare perché prima del Covid ad un avversario bravo ma non straordinario come il sudafricano avrebbe lasciato le briciole in termini di game. Non è in forma. Vedremo se sarà in grado di recuperare per l’ultimo appuntamento dell’anno che veramente conta.
Non mi aspettavo, devo essere sincero, che Nishikori superasse Norrie che comunque già dalla scorsa settimana sta accusando forse le tantissime partite giocate – e quasi tutte vinte – nella stagione in cui si è affermato definitivamente. Il nipponico sta provando a ritrovare la classifica chi gli compete, almeno tra i primi 20 – 25 del ranking. Per farlo deve riuscire a essere più continuo, anche all’interno dello stesso match.
McDonald–Kudla è il derby a stelle strisce che nessuno attendeva. Vengono entrambi da due buone vittorie. Denis in un match molto combattuto ha sconfitto uno dei giocatori caldi del periodo: Nakashima che veniva da due finali consecutive, forse ne ha risentito anche fisicamente. Ricordo tuttavia che ha appena compiuto vent’anni.
McDonald ha corso a fari spenti. Ha sconfitto Kyrgios, Paire e Ivashka alternando buoni set ad altri meno sicuri. Sul cemento vale sicuramente di più di una classifica che lo posiziona intorno al centesimo posto. Lo considero favorito per la vittoria, ma il pronostico obiettivamente non è per nulla facile.
Sinner è il giocatore rimasto in gara con la classifica migliore. Sarebbe bello ricominciare da Washington ma gli ostacoli sono presenti in ogni match. E’ giusto saperlo e non dare nulla per scontato. Abbiamo già visto che le posizioni in classifica dei giocatori in questo particolare momento del tennis mondiale, dove è in atto un importante cambio generazionale, valgono relativamente.