Nel 2017 a 18 anni Denis Shapovalov si fece conoscere dal mondo del tennis battendo Nadal in una partita da cineteca. Giocò in modo brillante e furono in molti a paragonarlo al giovanissimo McEnroe.
Dopo quel successo la carriera di Shapovalov è sempre stata un enigma. Vittorie con i migliori ma anche sconfitte improvvise che hanno lasciato stupefatti i suoi tanti tifosi in giro per il mondo.
Denis è forse il talento più cristallino della nuova generazione, il suo braccio d’oro mancino è capace di giocare colpi impossibili da ogni posizione del campo ma spesso ne perde la misura. Anche se oggi è generalmente più continuo nella condotta della partita rimane soprattutto un giocatore molto istintivo.
Potrebbe anche funzionare se avesse un progetto di gioco, un filo conduttore capace di guidarlo verso le mete che avrebbe già dovuto raggiungere.
Alla vigilia del torneo nella città nella quale è cresciuto aveva rilasciato dichiarazioni molto impegnative: “Sono molto carico, sento di essere migliorato molto. Mi sento sicuro in campo, ho fiducia. Posso competere con chiunque.”
Dichiarazioni che evidentemente si sentiva di fare perché la semifinale a Wimbledon gli ha dato molta fiducia. Purtroppo la prestazione contro Tiafoe lascia ancora perplessi e alcuni dubbi sul suo futuro considerando che ci sono ormai diversi ragazzi anche nati nel nuovo millennio che stanno emergendo a suon di risultati. La concorrenza è spietata.
Ieri ha esordito nel torneo di casa, per lui uno degli appuntamenti più importanti della stagione. Molta l’attesa amplificata dopo che Auger-Aliassime, l’altra grande promessa del tennis canadese, era uscito da poche ore contro il serbo Lajovic.
La partita contro Tiafoe che aveva perso nelle qualificazioni per mano di Ruusuvuori e ripescato come lucky looser doveva essere poco più che una formalità. Probabilmente ci sperava visto che lo aveva sconfitto quattro volte su cinque e il pubblico canadese che lo ha sempre sostenuto con entusiasmo ci credeva. Purtroppo per Denis non è bastato.
Ha giocato una delle peggiori partite che ricordi. Il fattore emozionale non può bastare per giustificare una prestazione così incolore. Inspiegabile a mio parere per un player che ha fatto la semifinale a Wimbledon e quindi dovrebbe ben conoscere cos’è la pressione psicologica.
Denis non è mai stato in partita nel primo set. Dopo l’1-1 di inizio match è stato brekkato al quarto e al sesto gioco. Nel secondo set emblematico è stato il nono game. Finito sott’acqua fino allo 0-40, è stato capace con ottimi punti a riemergere ma mai del tutto. Ha annullato sei palle break che avevano il sapore del match point ma alla settima ha dovuto abbassare il capo.
A onor del vero bisogna dire che lo statunitense ha fatto una partita principesca, uno delle migliori in carriera. Veloce e potente da fondo, non ha dato mai il tempo a Shapovalov di poter incidere. Ha mostrato un ottimo gioco a rete con conclusioni di pregio. Si vede che la mano di Ferreira incomincia a farsi sentire perché il suo gioco sta diventando armonioso e con molte più soluzioni di un tempo.
A Denis auguro che la sconfitta di ieri sia stata solo un inciampo, una storta per aver poggiato male il piede, ma certe volte credo che il suo tennis bellissimo rischi di rimanere un’opera incompiuta.
Tiafoe-Shapovalov 6-1 6-4