Oggi si giocano i quarti di finale della parte alta del tabellone.
E’ evidente che il match al quale siamo maggiormente interessati sia Djokovic-Berrettini che è la rivincita della finale di Wimbledon e dei quarti di finale che si giocò al Roland Garros. Matteo nelle due ultime prove Slam è stato fermato sempre dallo squalo, dal player che dalla vittoria di Wimbledon contro Anderson nel 2018 ha infilato altre 7 vittorie Slam.
Nole è a tre passi dall’ottava, la quarta di questa stagione che significa impresa epica nel tennis visto che riuscì solo a Laver nel 1962 e ‘69 e a Budge nel 1938. Altri tempi, altre sfide solo in parte paragonabili a quelle di oggi.
Djokovic è il grande favorito della vigilia, non possiamo negarlo. Purtroppo Matteo, che quando è in forma fisica è da considerare senza ombra di dubbio un top five, non sta giocando né come quando lo incontrò a Parigi quando ebbe, se non ci fosse stata l’interruzione provvidenziale di venti minuti per Novak, reali possibilità di ribaltare l’esito dell’incontro, né come a Londra quando ha giocato il miglior tennis della sua carriera.
Come affrontarlo quindi? Difficile dirlo. Dovrà giocare un altissima percentuale di prime e prendere il tempo alla risposta portando scambi che siano sufficientemente corti e veloci, farlo correre in avanti e variare al massimo gli schemi: percentuale di rischio altissima. Non neghiamolo. Nelle partite giocate in queste due settimane è stato molto falloso, ha commesso troppi errori e questo con Novak non potrà permetterselo. Deve quindi giocare un match perfetto e purtroppo oggi non so se sarà in grado di poterlo fare.
Alla questione tecnica bisogna aggiungere tuttavia quella psicologica. Nole finora non ha fatto vedere il suo miglior tennis. E’ sembrato teso, nervoso, ha perso set che probabilmente in altri Slam non avrebbe perso perché sente di essere vicinissimo alla storia tennistica, perché sa che in questi giorni si sta giocando un’occasione che non si ripeterà più.
Novak è forte mentalmente, ma sicuramente starà sentendo più del solito l’attesa di questi match. Il romano è tranquillo. Si è dimostrato un ottimo giocatore da Slam anche se non è nelle migliori condizioni fisiche. Questa partita gli può far fare solo un ulteriore salto in termini di autostima e dargli maggiore credibilità nell’ambiente.
Non ha nulla da perdere e in queste condizioni il braccio è libero, più fluido. Ricordate cosa successe a Serena Williams contro Robertina Vinci proprio a Flushing Meadows nel 2015? Difficile certo che si ripeta ma il tennis non è lo sport del diavolo?
L’incontro che lo precederà è Zverev–Harris. Tra i due c’è il recentissimo match giocato a Cincinnati il 18 agosto. Vinse il tedesco per 7-6 6-2. E’ chiaro che Sascha è il favorito. Vuole a tutti costi la sfida contro Djokovic per ripetere il successo di Tokyo. Dovrà tuttavia fare attenzione perché il giocatore sudafricano è in costante crescita e in fiducia. Lo dimostrano le vittorie contro Shapovalov e Opelka ma soprattutto la sua capacità di stare in campo senza paura con la consapevolezza dei propri mezzi che è quella se non del predestinato almeno del campione ancora inespresso.