Questa è una settimana di riposo, prima del gran finale, per i giocatori che non disputano tornei Challenger. Verranno giocati ancora 11 tornei distribuiti in otto settimane: i Masters 1000 di Indian Wells, eccezionalmente nelle prime due di ottobre, Parigi-Bercy che inizierà il 1° novembre, e l’Atp 500 di Vienna che verrà giocato la settimana precedente. Ci saranno anche 8 tornei Atp 250.
Sono diverse migliaia i punti da distribuire, utili per definire la classifica Atp di fine anno e soprattutto per designare gli otto Maestri che potranno disputare le Atp Finals che quest’anno avranno per la prima volta come palcoscenico il Pala Alpitour di Torino.
Per capire chi vi parteciperà bisogna prendere in considerazione la classifica Atp Race. I punti necessari per la qualificazione all’Atp Finals sono 4990. Djokovic, Medvedev e Tsitsipas hanno superato questa quota, Zverev è ad un passo. Rublev e Berrettini sono vicinissimi tra loro e a circa mille punti dalla soglia. Per loro la possibilità di qualificarsi è praticamente certa.
Il settimo è Nadal che ha dato appuntamento al prossimo anno. Rimangono quindi liberi 2 posti da titolare per completare il lotto, ovviamente se Djokovic deciderà di andare a Torino. Per ora è chiaramente affranto e sembra non avere idee precise su cosa farà nei prossimi due mesi. La possibilità di partecipare alle Atp Finals, personalmente spero che sarà presente, non mi sembra per nulla scontata.
I player che si giocano gli ultimi posti disponibili sono Ruud (2675), Hurkacz (2505), Auger (2320) e Sinner (2255). Karatsev, Shapovalov e Carreño potrebbero ancora rientrare se facessero almeno un gran colpo. Personalmente, viste anche le loro ultime prestazioni, ritengo abbastanza improbabile che ciò possa succedere.
Analizziamo invece più in dettaglio la posizione di chi è ancora in lizza. In termini di punti il primo della lista è Ruud che se è vero che ha un bottino di almeno 300 punti superiore ad Auger e Sinner, potrebbe essere il giocatore che soffrirà di più.
I punti che lo separano da Hurkacz sono veramente pochi mentre come abbiamo visto la distanza nei confronti di Auger e Sinner è maggiore. Basterà? Difficile dirlo.
Il polacco, il canadese e l’italiano sono molto più abituati a giocare e a vincere sul veloce, anche nei palazzetti, mentre l’esperienza del norvegese su questo tipo di superficie è limitata. La maggior parte dei punti che ha accumulato durante l’anno gli ha fatti giocando molto bene sul rosso.
Nei prossimi due mesi dovrà dimostrare di aver compiuto un salto di qualità importante anche sul duro. Qualcosa a dir il vero ha già mostrato. E‘ riuscito a giocare i quarti ai Masters 1000 di Toronto e di Cincinnati mentre all’US Open è stato battuto abbastanza nettamente dalla sorpresa olandese van de Zandschulp che grazie ad una serie di ottime prestazioni, partendo dalle qualificazioni, è arrivato fino ai quarti battuto solo in quattro set da Medvedev.
Difficile fare previsioni. Basta un torneo Masters 1000 – ad esempio Parigi-Bercy nel quale ci sono sempre molte sorprese, ricordate Sock? – per rompere gli equilibri abbastanza instabili di una classifica che intorno alla decima posizione è fluida.
Avere due italiani che giocheranno le Atp Finals sarebbe un risultato straordinario, assolutamente inaspettato fino a qualche anno fa. Un passo avanti importante per una squadra che potrà essere protagonista anche in Coppa Davis o di quello che vi rimane.