Prima giornata della quarta edizione. Nel pomeridiano sono scesi in campo Brandon Nakashima-Juan Manuel Cerundolo. Entrambi sono ventenni, nati a pochi mesi di distanza.
La differenza nel match, prima ancora dei colpi, la fa la superficie. Il giovane californiano da sempre gioca sul cemento. L’argentino è un terraiolo puro. Gioca con movimenti molto ampi che hanno bisogno di una lunga preparazione. Brandon gioca in pressione, spesso scende a rete. Sfrutta molto bene il rovescio.
Brandon colpisce pulito, sempre in spinta, mette sotto pressione l’avversario che spesso non riesce a trovare il timing. Troppi errori non forzati per Cerundolo che non ha esperienza di gioco su questo tipo di superficie e si vede. A dir la verità il giocatore di Buenos Aires con il passare dei game ha incominciato a scambiare meglio, ma non è facile adattarsi velocemente ad un tipo di superficie che conosce pochissimo.
Nel primo set non ci sono state opportunità per l’argentino. Nel secondo Cerundolo è riuscito a portare il suo avversario fino al tie-break nel quale ha giocato molto bene. Si è fatto più continuo, ha fatto un paio di accelerazioni e ha spostato leggermente in avanti il baricentro del suo gioco. Ha vinto meritatamente il gioco decisivo.
Nel terzo set il player di San Diego torna a giocare lungo e in pressione. Si vede comunque che è molto più abituato a questo tipo di superficie. Cerundolo con i suoi colpi mancini prova a fare del suo meglio in difesa anche con dei diritti stretti che sono interessanti e difficili da controbattere perché mandano fuori posizione. Nakashima senza concedere mai palle break chiude con una certa facilità il set.
Nel quarto set l’argentino sembra ormai un po’ sfiduciato. Brandon fa sfoggio di ottimi colpi che aprono il campo per poi chiudere con sufficiente facilità a rete. E’ lui che comanda sempre lo scambio.
Una domanda mi sembra lecita. Come sarebbe finito il match se si fosse giocato sul rosso? Forse vinceva Brandon che in termini generali è sicuramente più forte, ma sarebbe stata un’altra partita molto più faticosa e lunga.
Questo è stato un match vinto da Nakashima in meno di 90 minuti. Successo meritato grazie anche a una migliore attitudine rispetto alla superficie.
Gruppo A Nakashima-Cerundolo 4-1 33-4 4-1 4-0
Il match tra Carlos Alcaraz e Holger Rune, diciottenni, è sicuramente il più interessante di questo pomeriggio. Entrambi predestinati, nel corso degli anni vedremo molte sfide nei turni finali dei Masters 1000 e degli Slam.
Oggi il favorito è Alcaraz ma il danese è molto ambizioso e crede in modo smisurato nei propri mezzi. Carlos è sicuramente un terraiolo che si sta adattando velocemente a tutte le superfici. Gli ottimi risultati delle ultime settimane a Vienna e a Parigi-Bercy lo dimostrano. Rune, che ha dichiarato che riuscirà a battere il numero di vittorie di Nadal al Roland Garros, ha appena vinto il Challenger di Bergamo.
Entrambi sono degli attaccanti da fondo campo. Giocatori molto aggressivi, cercano anche diverse variazioni con colpi velocissimi. Il match sembra più equilibrato del precedente perché entrambi hanno una buona attitudine a giocare anche su queste superfici.
Sul 3-2 a suo favore nel primo set il danese è bravo a recuperare da una situazione di svantaggio. Vanno al tie-break. Anche il gioco decisivo dimostra che l’alternanza di punti è continua e il risultato per nulla scontato. Rune recupera grazie alla lunghezza dei suoi colpi tre set point consecutivi e si riporta in parità. 6-6. Chiude Alcaraz 8 punti a 6. Credo che il set sia stato meritato visto che ha avuto cinque set point. Il danese non ha avuto palle break.
La partita è sentita da entrambi e credo anche dai loro allenatori. E’ un match vero anche se non dà punti Atp. Lo stanno giocando come fosse una finale. Il danese a mio parere per essere un diciottenne è un fenomeno ma Carlos, nonostante abbia la stessa età, ha maggiore esperienza e una migliore attitudine a certi livelli. I match vinti da quest’estate fanno la differenza. Alcaraz rompe l’equilibrio al quinto game del secondo set. E’ il primo break del match. Chiude con sicurezza dimostrando che ha anche un’ottima prima.
Alcaraz nel terzo set ha commesso meno errori ed è parso ancora più sicuro e aggressivo. L’impressione è che possa fare punti appena alza i giri del suo motore. E’ subito break. Ormai l’equilibrio sembra rotto, la partita è ormai indirizzata. La velocità di palla del ragazzo di Murcia è altissima, insostenibile per il danese che nei primi 50 minuti ha giocato sovraritmo. Nel terzo set Rune ha ceduto. Secondo break al terzo game. Lo spagnolo chiude con estrema facilità.
Partita che rivedremo tantissime volte. Forse fra un paio di anni il match potrà essere più equilibrato. Oggi tra i due c’è differenza in termini di esperienza e di capacità tecniche. Anche Rune ha fatto vedere di essere un diamante di prima qualità ma deve essere ancora un po’ sgrezzato.
Gruppo A Alcaraz-Rune 4-36 4-2 4-0