Sono tanti i giocatori e gli addetti ai lavori che nell’ultimo anno si sono lamentati del congelamento dei punti. Uno dei primi è stato Zverev ma ultimamente anche il giovanissimo Rune ha fatto sentire la sua voce. Per tornare alla situazione pre pandemia bisognerà aspettare la fine della prossima estate. Alla fine del 2022 la classifica Race e il ranking Atp finiranno per coincidere.
E’ indubbio che ci sono player che hanno beneficiato di questa situazione, altri sono stati danneggiati. E’ andata sicuramente bene a chi aveva all’inizio del 2020 un bel gruzzoletto di punti e in questi due anni ha giocato poco e male.
I casi più eclatanti sono quelli di Federer (16) e Thiem (15) che nella Race sono molto indietro. L’austriaco è 69°, Federer addirittura 81°. Per i due giocatori si prospetta un futuro differente, non solo perché hanno età molto diverse. La classifica di Roger, se non giocherà nei prossimi mesi, è destinata a precipitare mentre l’austriaco da gennaio dovrebbe rientrare nelle gare ufficiali. Ci vorrà tempo per tornare competitivo, ma lui ha promesso che il meglio per la sua carriera deve ancora arrivare.
Confrontando comunque le due classifiche si può notare che per le prime posizioni non ci sono degli scostamenti particolarmente rilevanti. I primi cinque posti, Djokovic, Medvedev, Zverev, Tsitsipas e Rublev, coincidono. Nadal, avendo giocato l’ultimo incontro quest’estate a Washinton, ha perso alcune posizioni nella Race. Per player come Berrettini, Hurkacz, Ruud, Sinner, Norrie, Auger, Schwartzman e diversi altri non si riscontrano grandi differenze.
Ma quali sono i giocatori che quest’anno hanno reso molto e che la classifica Atp non considera ancora abbastanza?
Il primo che balza agli occhi è sicuramente Alcaraz, 21° nella Race e nella classifica Atp è n°32, credo ancora per poco. Sono comunque molti i giovani che quest’anno si sono messi in evidenza ai quali la classifica Atp non ha ancora reso completamente giustizia. Penso a Brooksby (41), Musetti (44), Nakashima (57), Gaston (61), Juan Manuel Cerundolo (64), ma anche a Rune (67) e Baez (68).
Ci sono poi giocatori che hanno avuto un’annata di alto livello e si sono messi per la prima volta in evidenza quest’anno anche se hanno superato i vent’anni da un po’. Penso tra gli altri a Duckworth (50), Griekspoor (51), Rinderknech (55), Bonzi (56), Giron (58), Kwon (59), Coria (63). Gli scostamenti tuttavia con la classifica ufficiale è per molti di loro solo di alcune posizioni.
Chi sta guadagnando dalla classifica ora parzialmente congelata? Detto dei due casi più eclatanti, penso a Garin, Monfils, ma anche a Goffin e Paire che quest’anno hanno giocato poco e male. A dir il vero Gael negli ultimi mesi ha recuperato molte posizioni anche nella Race e si presenta per il nuovo anno con propositi bellicosi.
La mia non può e non vuole essere una classifica esaustiva. Dà solo delle indicazioni di massima. A confermarle ci sarà solo il campo. Dal prossimo anno sarà molto più facile rendersi conto del rendimento effettivo dei giocatori.
Caro Paire ti auguriamo di riprendere a fare sul serio se non vorrai finire la carriera a giocare anonimi ma sempre apprezzabili tornei Challenger!