Avevo scritto che i quattro giocatori italiani ancora in vita purtroppo non partivano con i favori del pronostico: Giannessi, Cobolli, Caruso e Fabbiano sono stati eliminati in modo piuttosto netto. Un solo set vinto.
L’esperienza più positiva, il giocatore che merita maggiori applausi, è quella sicuramente di Flavio Cobolli. Alla sua prima presenza in questo tipo di competizione si è comportato in modo più che dignitoso. Ha perso dall’argentino Etcheverry (12). In Italia lo conosciamo piuttosto bene visto che ha vinto i Challenger di Perugia e di Trieste ed è arrivato in finale in quello di Cordenons.
Il primo set è stato sicuramente ben giocato da Flavio che ha provato a rientrare in partita dopo una partenza che lo ha visto subito rincorrere. Il break che ha subito al sesto game è stato determinante. Anche nella seconda frazione l’argentino è scattato in avanti. Strappando il servizio all’avversario si è portato in vantaggio fino al 5-1 per chiudere all’ottavo gioco.
Per battere il giapponese Daniel (7), Salvatore Caruso doveva estrarre dal cilindro una prestazione vecchia maniera, come quelle che ci aveva abituato prima della pandemia. Quest’anno la sua stagione è stata una rincorsa alla forma migliore che non è mai arrivata.
Nel primo set Salvo ha avuto il merito di portarsi fino al 4-2, quando il nipponico, giocatore di lunga esperienza anche nel circuito maggiore, ha recuperato aggiudicandosi il set con due controbreak. Nella seconda frazione per il giocatore di Avola è stata fatale l’unica palla break che ha subito all’ottavo gioco.
Speravo che Thomas Fabbiano potesse battere Emilio Gomez (23) che non ha giocato una stagione particolarmente degna di nota. Effettivamente c’è stata partita. Thomas ha giocato un match lungo e lottato fin dai primi giochi. Nel primo set ha subito due break quando è andato a servire per chiudere la frazione e al dodicesimo quando poteva portare il set almeno al tie-break.
Nel secondo ha fatto la differenza nel fatidico settimo game, mentre nel terzo ha subito il break decisivo nel quarto gioco. Ha avuto due occasioni in quello successivo che non è riuscito a far sue. Il match è praticamente finito in quel momento.
Alessandro Giannessi contro Hanfmann (8) ha portato il match come suo solito sul piano della battaglia, ma il tedesco a questi livelli è un giocatore pericoloso perché ha un’ottima prima e sa chiudere bene a rete. Entrambi i set sono stati decisi al tie-break. Nel primo il tedesco è partito molto meglio, il secondo è stato giocato punto a punto ma ancora una volta lo spezzino ha dovuto arrendersi, anche se con l’onore delle armi.
Purtroppo sapevamo fin dal primo giorno che sarebbe stato difficile piazzare un giocatore italiano, proveniente dalle qualificazioni, nel tabellone principale. Sta arrivando una nuova generazione di player italiani nati nel nuovo millennio che si sta facendo strada e che si aggiungeranno a Sinner e a Musetti.
Cobolli è arrivato piuttosto vicino. A lui si affiancherà presto Nardi e arriveranno altri giovanissimi come Zeppieri, Arnaldi e Darderi, che stanno scalando la classifica mondiale. Già dal prossimo anno avremo un nuovo gruppo di giocatori che si potrebbe aggiungere a quelli già affermati e che sostituirà la vecchia guardia. Bisogna dare loro il tempo di crescere, noi quello di attendere.
Etcheverry-Cobolli 6-3 6-2
Daniel-Caruso 6-4 6-3
Gomez-Fabbiano 7-5 4-6 6-3
Hanfmann-Giannessi 7-63 7-66