Jannik Sinner battendo facilmente Steve Johnson si aggiunge ai superstiti Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego che giocheranno i sedicesimi di finale. Sono stati in dodici a provare le qualificazioni. E’ entrato il solo Salvatore Caruso, che ha approfittato dello scivolone di Djokovic, come lucky loser. Dei nove giocatori ammessi al tabellone principale, al quale si è aggiunto Salvo, sette sono stati eliminati al primo turno.
Da domani si gioca il terzo turno. Come primi tocca a Sonego e Berrettini, sabato sarà la volta di Sinner. Sull’analisi di come si sono comportati i nostri giocatori ci sarà tempo per parlarne. Sicuramente la delusione non è poca perché quasi tutte le sconfitte sono arrivate in modo netto. Sembravano vittime sacrificali che avrebbero preferito trovarsi da qualsiasi altra parte ma non all’Australian Open.
Sono comunque rimasti in lizza i migliori e questo ci conforta. Berrettini, Sonego e Sinner sono gli unici giocatori competitivi che abbiamo sul cemento.
Lorenzo Sonego ha dominato Querry come gli era successo lo scorso anno sempre all’Australian Open e ha ceduto un set ad Otte prima di entrare in partita lasciando le briciole all’avversario. Ricordando la sciagurata sconfitta contro il tedesco lo scorso anno a Flushing Meadows avrebbe potuto avere cattivi pensieri. Non ne ha avuto il tempo perché si è ripreso in un baleno.
Domani incontra Miomir Kecmanovic che in comune con Djokovic, del quale ha preso in pratica il posto, ha solo la nazionalità. Miomir evoca a Lorenzo ricordi molto belli. Lo sconfisse in finale sull’erba spelacchiata di Antalya nel giugno del 2019. I precedenti lo danno in vantaggio di tre vittorie a una, psicologicamente è importante.
Il serbo quest’anno ha perso posizioni in classifica. A differenza di Sonego che ne ha guadagnate molte, ha giocato una stagione negativa. I presupposti per un riscontro positivo per l’azzurro ci sono. E’ chiaro che l’allievo di Arbino non può permettersi gli alti e bassi che spesso accompagnano le sue partite e non può concedere il primo set come molte volte gli capita.
Matteo Berrettini finora non ha convinto completamente. Ha avuto anche disturbi che gli hanno limitato le prestazioni. Al primo turno ha ceduto il primo set al next-gen californiano di origini nippo-vietnamite Brandon Nakashima. Nei set successivi ha distribuito meglio il gioco e servito abbastanza bene. Anche con la wild card statunitense di origine macedone Stefan Kozlov ha avuto qualche difficoltà nel bel mezzo del match quando sembrava correre spedito.
Titubanze e cedimenti che non potrà avere con Carlos Alcaraz, la stella nascente, insieme a Sinner, del tennis mondiale. Non può permettersi di farsi aggredire come è successo quest’autunno a Vienna quando fu sconfitto in modo inaspettato e abbastanza clamorosamente.
Ricordo l’aggressività e la precisione con la quale giocò nel primo set il ragazzo di Murcia. Matteo si aggrappò alla maggiore esperienza per rientrare in un match che lo vide costantemente in difficoltà. Ci riuscì, ma solo in parte perché dovette cedere al tie-break del terzo set.
Alcaraz in pochi mesi è migliorato ulteriormente e nei due match che ha giocato finora ha lasciato le briciole sia a Tabilo che a Lajovic. Da parte di Berrettini per continuare la corsa ci vorrà, credo, una versione extra lusso e nettamente superiore a quella che abbiamo visto finora.
Corsa che invece non credo che Taro Daniel possa interrompere a Jannik Sinner anche se il giapponese vale molto di più della sua classifica attuale. In questo momento è n°120. Ha come best ranking la n°64. Lo scorso anno ha giocato soprattutto Challenger ottenendo risultati solo discreti. Ha perso alle Olimpiadi da Sonego e al Roland Garros da Berrettini.
Finora l’altoatesino ha avuto solo piccolissimi e naturali intralci sul percorso. Non ha perso set e ha sempre controllato i match in modo assoluto sia con Joao Sousa che oggi con Steve Johnson.
Anche se finora in questo Slam non ha ancora perso una frazione tra qualificazioni, dove ha battuto Arnaboldi, Moroni e Caruso, e tabellone principale dove ha sconfitto Murray al secondo turno con un triplice 6-4, non credo possa andare oltre. Anche se Sinner dovesse avere qualche piccolo cedimento ha una palla troppo veloce e ficcante per pensare che Taro possa infastidirlo per davvero.