Due italiani agli ottavi di finale degli Australian Open. Era successo solo nel 2018, ci riuscirono Fognini e Seppi. Quest’anno tocca a Fabio e a Matteo che una settimana fa ci avevano fatto sognare, fino alla finale contro la Russia, all’Atp Cup. In attesa di Sinner, e forse anche di Sonego e Musetti, sono loro oggi gli indiscussi numeri uno della nostra squadra.
Fabio dopo un anno difficilissimo, non solo l’operazione ma anche il Covid a complicare una stagione nella quale ha potuto giocare pochissimo, si è ripresentato in questo 2021 con tanta voglia di fare bene e con l’intenzione di non lasciare niente al caso. Sta recuperando la migliore forma fisica e con essa i colpi che sono da principe dei campi da tennis. L’ha capito oggi anche De Minaur che nulla ha potuto contro il nostro che ci ha fatto tremare solo per qualche minuto ad un passo dal traguardo.
Berrettini, anche lui reduce da una stagione da dimenticare, ha vinto contro Khachanov un incontro che poteva diventare difficilissimo quando verso la fine del terzo set ha dovuto chiedere il medical time out per problemi fisici. Pensando a quello che successe a Sinner proprio con il russo all’ultima edizione di Flushing Meadows, credo che il match si sarebbe potuto complicare. Khachanov, per nostra fortuna, questa volta non ne ha saputo approfittare.
Qualcuno ha già detto che gli italiani agli ottavi sarebbero potuti essere in tre se Jannik non fosse stato eliminato lunedì scorso da Shapovalov. Il suo torto? Essersi impegnato troppo per vincere un torneo a poche ore dall’Australian Open. Le risposte adeguate le hanno già date Sinner e il suo coach Piatti. Niente da recriminare per un diciannovenne che sta battendo quasi tutti i record mondiali di precocità.
Matteo se la vedrà con Tsitsipas, Fabio con Nadal. Partono sfavoriti? Forse, l’importante è che se la possano giocare al meglio delle loro possibilità.