Già inserito il 6 febbraio 2021 su facebook
Stanotte ha vinto l’Italia del tennis: giocatori, tecnici e noi tifosi che abbiamo dovuto mandare giù in tanti anni molte pillole amare. Quante illusioni, quante speranze? Alla fine tuttavia erano quasi sempre gli altri a festeggiare. A noi rimaneva il rammarico e la triste consolazione di aver giocato bene.
Stavolta a festeggiare siamo noi. Rafa e gli altri si devono complimentare e mandar giù il boccone amaro. La delusione gliela lasciamo tutta e non ci dispiacciamo per nulla.
La cronaca è già storia, è già memoria, è già passato. Pensavo che contro la Spagna sarebbe stato determinante il doppio. Le eccellenti prestazioni di Fognini e Berrettini mi hanno smentito fin dalle prime battute. Fabio che nei sette match precedenti non aveva mai vinto contro Carreño, fino alla sospensione per pioggia e conseguente copertura del tetto ha giocato come nei giorni migliori: accelerazioni, variazioni e colpi a cercare il punto lo hanno portato sul 6-2 1-0.
Al ritorno in campo dopo quaranta minuti il vento è girato. Gli errori gratuiti, troppe poche prime e un Carreño rivestito a festa capace di massimizzare il calo di concentrazione di Fabio hanno fatto tornare lo spagnolo in partita.
Come spesso Fabio ha dimostrato in carriera il suo tennis è capace di colorarsi improvvisamente. E’ tornato nel terzo set così come era scomparso nel secondo. Sul 4-1 con un doppio break poteva permettersi un piccolo calo nell’intensità del gioco. In vantaggio sul 5-4 ha chiuso con almeno tre vincenti bellissimi.
Sull’ala del successo di Fabio che ha galvanizzato il gruppo Italia gestito magistralmente da Santopadre, Berrettini ha impiegato meno di mezz’ora per incamerare contro Bautista il primo set per 6-3. Nel secondo giocato spalla a spalla è stato necessario un bellissimo passante di diritto di Matteo per andare al servizio sul 6-5. Il suo colpo migliore non lo ha tradito nel game decisivo per potenza, rotazione e velocità.
L’Italia aspetta due top 10. Fognini giocherà con Rublev, Berrettini con Medvedev.