Sono anni che Andreas Seppi deve alternare l’amatissimo tennis a cure mediche all’anca che gli sono necessarie per continuare a giocare. Qualche mese fa ha dichiarato che se potesse continuerebbe a giocare fino a quarant’anni, e forse anche oltre. Purtroppo la volontà non basta anche se la voglia di duellare su un campo da tennis è ancora fortissima.
Sono passati i tempi nei quali con una classifica intorno alla cinquantesima posizione poteva permettersi di giocare i tornei che preferiva. Ora non è più cosi. I tornei li deve scegliere, selezionare, deve alternare qualche 250 ai Challenger e alle qualificazioni dei tornei maggiori.
Quello di questa sera con il californiano Jenson Brooksby (4) è l’ottavo match dell’anno, ancora meno partite ne ha giocate il giovanissimo californiano che viene da un periodo difficile dal punto di vista fisico. Andreas ha vinto solo le prime due oltre a quella del primo turno con il tedesco Altmaier, una vera battaglia finita 6-4 al terzo set.
In premio ha ricevuto il ventunenne di Sacramento, uno dei migliori della nuova generazione che qualcuno già vede come futuro vincitore Slam. Forse è esagerato ma gli Stati Uniti non hanno campioni veri da troppo tempo e quindi sono facili alle illusioni.
La partita di oggi dimostra tuttavia che se Jenson vuole arrivare nella top five deve fare ancora molta strada. Nel primo set il californiano ha fatto valere i suoi fondamentali, la corsa, le costruzioni vincenti, la tanta adrenalina da spendere. Pochi i punti persi al servizio e due break hanno chiuso un primo set senza storia. 6-3 Brooksby.
Nella seconda frazione Andreas ha dimostrato che giocare da quasi vent’anni nel circuito professionistico qualcosa deve pur valere. Ha messo in campo la sua esperienza, i cambi di ritmo e il rovescio che gioca ancora in modo molto ispirato.
Ha brekkato al quarto game ed è corso in avanti fino al 5-3. Il nono gioco è stato il più difficile. Ha chiuso al quarto set point dopo aver annullato anche due occasioni per lo statunitense di rimettersi nel set. 6-3 Seppi.
6-3 per Andreas inaspettato? Forse, non dico che speravo vincesse il set ma ad una sua reazione, dopo una prima frazione necessaria per carburare, ci speravo. Sono stato accontentato.
Il player di Caldaro continua a giocare in modo ordinato anche nel terzo set contro un avversario che ogni tanto tira vere fucilate capaci d’impallinare chiunque. Andreas resiste e aspetta. Il suo tennis è fluido, giocato quasi senza faticare. Conosce i suoi limiti, ma anche le capacità che ha saputo sciorinare sui campi di tutto il mondo.
Brooksby brekka al quarto gioco e agita il pugno in segno di gioia che è anche un indicatore abbastanza preciso. La partita è più difficile di quanto il ragazzo statunitense pensasse, sperasse.
E’ bello comunque vedere l’altoatesino giocare ogni punto con impegno estremo anche se la partita con il passare dei giochi si complica, diventa un monte da scalare. Andreas è un esempio per tutti i giovani futuri campioni e non solo perché lui mette il massimo dell’impegno su ogni punto e gioca sempre con tranquillità estrema credendoci sempre, dando nulla per scontato.
Al settimo game ad esempio arriva alla palla del controbreak. Purtroppo perde i tre punti successivi. Jenson è salvo ma Andreas dimostra il suo autentico valore, quello di un campione che non vuole cedere, che gioca anche per il gusto di divertire e di divertirsi. Credo ci riesca benissimo. Nell’ottavo gioco ha la forza di annullare il primo match point e di risalire 3-5 con un gran bel diritto lungolinea.
Il nono gioco è quello conclusivo ma il player di Sacramento si ricorderà per molto tempo questa partita. La gioia finale, comunque contenuta, è lì a dimostrarlo.
Brooksby-Seppi 6-3 3-6 6-3