Nel mondo del tennis i due mesi appena trascorsi non possono essere considerati di poco conto. Non sono certo mancati gli eventi dentro e fuori il nostro sport che hanno e continuano a far discutere. Nel mondo ma anche in Italia.
Il dato, se vogliamo iniziare il discorso usando i numeri, è la prima posizione mondiale di Daniil Medvedev che ha soffiato il primato a Novak Djokovic. Non lo ha fatto grazie ad una eclatante vittoria all’Australian Open ma in seguito alla decisione di Nole di non parteciparvi. Il serbo ha perso così i 2000 punti dello scorso anno e non ha vinto nemmeno a Dubai dove è stato sconfitto nei quarti di finale da Vesely.
Daniil non ha vinto tornei ma si ritrova 150 punti sopra il serbo. Nole è sceso da 11540 a 8465, Daniil da 8640 a 8615. Non proprio un exploit da parte del moscovita che comunque è il primo giocatore nato negli anni ’90 a raggiungere il primo posto mondiale che era monopolio dei Fab Four dal febbraio 2004.
La grande prestazione, chi era stato in grado di pronosticarla?, l’ha fatta invece Rafael Nadal che ha vinto tutti i tornei giocati quest’anno: l’Australian Open – per la seconda volta in carriera, per la prima bisogna risalire a quando aveva 22 anni – l’Atp 250 di Melbourne e il 500 di Acapulco giusto due giorni fa.
Rafa non giocava dall’agosto del 2021 quando perse a Washington dal sudafricano Lloyd Harris. Da allora le terapie al piede malandrino, il riposo e una buona preparazione lo hanno rigenerato. Tutti a pensare che questa primavera potrebbe diventare imbattibile visto che arriveranno i tornei sulla terra rossa europea, quelli che lui preferisce.
Ovviamente nulla è così semplice e scontato e non è detto che non possa trovare ostacoli sul suo terreno preferito. Comunque per il Roland Garros parte da favorito. Sarebbe il suo 14° titolo e conquistato all’età di 36 anni. Non voglio portargli sfortuna, quindi smetto di parlarne.
Cosa è successo di veramente eclatante ancora? Ci aspettavamo un inizio di stagione molto brillante di Alexander Zverev dopo la vittoria alle Olimpiadi di Tokyo e soprattutto il successo alle Atp Finals di Torino. Sascha è partito come peggio non poteva e gli atti di nervosismo dei quali si è reso protagonista dimostrano che il giovanotto non è per nulla tranquillo. Le scuse doverose non sono significative. Speriamo che cambi atteggiamento in campo e probabilmente anche fuori. E’ molto pieno di sé e questo non gli serve.
Da Stefanos Tsitsipas non potevamo aspettarci un avvio di stagione eclatante. Mi sembra che la semifinale raggiunta all’Australian Open sia un traguardo più che apprezzabile visto che è stato operato al gomito a fine novembre e non era nemmemno certo, a pochi giorni dall’inizio dello Slam, di parteciparvi. I suoi tornei sono quelli sul rosso e credo che in primavera sarà in buone condizioni e in grado di difendere i tanti punti conquistati lo scorso anno in quel periodo.
Andrej Rublev è tornato a vincere ma vedo che il suo gioco continua a non prevedere un piano B. L’incognita per lui rimane il rendimento nei tornei maggiori: Slam e Masters 1000. In Australia ha perso al terzo turno da Marin Cilic.
Non sappiamo se torneremo a vedere Roger Federer. Onestamente credo che il tempo di una vittoria piena per lui sia passato, anche se la speranza di rivederlo comunque in campo in buone condizioni io non l’ho ancora abbandonata del tutto. Prima di chiudere la carriera potrebbe ancora battere qualche giocatore che gli ha fatto compagnia in questi anni.
Andy Murray sta provando con tutte le sue forze a tornare competitivo. Gioca di solito bene il primo match, che spesso è una maratona, ma già dal secondo trova delle difficoltà. Gli piacerebbe giocare un buon Wimbledon. Io glielo auguro.
Dominic Thiem sta rinviando di settimana in settimana il ritorno ufficiale alle competizioni. L’ultima partita, nella quale si è ritirato, l’ha giocata a Maiorca il 22 giugno scorso contro Adrian Mannarino. Oggi si trova in 51a posizione. Speriamo di rivederlo competitivo al più presto.
Juan Martin Del Potro ha perso al primo turno nel torneo di Buenos Aires da Federico Delbonis. Potrebbe essere stata la sua ultima partita nel circuito Atp anche se la speranza di rivederlo in campo non è ancora persa del tutto. Delpo è volato in Svizzera per delle cure al ginocchio.
Djokovic ha fatto sapere a più riprese che non è contro i vaccini ma lui non si vaccinerà. Quindi quando e dove lo rivedremo non lo possiamo dire. Esiste il rischio che possa passare almeno un anno sabbatico. Gli allenamenti non bastano, per vincere titoli importanti deve tornare a giocare con continuità. Non si possono fare previsioni, bisogna solo aspettare l’evoluzione della pandemia nel mondo e le decisioni che prenderanno le autorità competenti e gli organizzatori dei tornei.
Dei Fab four in questo momento è in vita a pieno regime solo Nadal. E’ incredibile se si pensa quali erano le sue condizioni fisiche fino a qualche mese fa. Rafa comunque nella sua carriera è già resuscitato più volte. Oggi l’ha fatto a quasi 36 anni e questo ha dell’incredibile.
Comunque non ci annoieremo di certo nei prossimi mesi. Da seguire a vista c’è soprattutto Carlos Alcaraz che è già entrato nella top 20. E’ sicuramente il maggior predestinato, forse anche più di Jannik Sinner che ha già battuto due volte nonostante abbia due anni di meno, ad avere una carriera da campionissimo. Bisogna solo aspettare, non credo per molto.
Mi aspetto più da Felix Auger-Aliassime che da Denis Shapovalov, per Casper Ruud bisogna vedere cosa sarà in grado di fare sulle lunghe distanze a partire dal Roland Garros.
Dopo la Coppa Davis ci aspettano i Masters 1000 di Indian Wells e Miami.
Degli italiani scriverò nel prossimo pezzo.