Già inserito il 12 aprile 2021 su facebook
Il tennis italiano sta vivendo il miglior periodo degli ultimi trent’anni.
La finale di otto giorni fa di Sinner a Miami, alla sua prima partecipazione in un Masters 1000 che non sia Roma, la vittoria di ieri di Sonego a Cagliari, ma anche le ottime prestazioni di Musetti ad Acapulco sono una conferma di quanto il nostro tennis si sia tolto gli abiti un po’ stretti da provinciale per indossare quelli più comodi da protagonista a livello internazionale. Capace di vincere o perlomeno di farsi valere dovunque e su ogni superficie.
Sarà molto difficile ripetere a Montecarlo quello che riuscimmo a fare nel 2019 – vittoria di Fognini e quarti di finale di Sonego – ma è indubbio che il treno dell’Italiantennis è partito dalla stazione di Montecarlo come meglio non poteva. L’ha fatto con i cosiddetti giocatori di seconda fascia che non molti anni fa sarebbero stati considerati come dei veri salvatori della Patria. Oggi non fanno quasi più notizia, eppure i reduci da questi due giorni delle qualificazioni hanno giocato in modo straordinario. Il nostro movimento ha dato una grande dimostrazione di forza.
Tra i 7 qualificati al tabellone principale 4 sono italiani: Travaglia, Caruso, Fabbiano, Cecchinato. La vera impresa l’ha compiuta Fabbiano che non è un terraiolo e solo col nuovo anno ha ripreso la racchetta in mano dopo un periodo di riflessione durato alcuni mesi. Ha dichiarato che ha tanta voglia di tornare protagonista e che spera nella top 100, per lui che è stato n°70 nel periodo di massimo splendore. Al primo turno delle qualificazioni ha battuto Federico Coria. Ha passato tutto il match a rincorrere. Ha chiuso 7-6 al terzo set. Si è confermato con Joao Sousa, terraiolo di razza in caduta quasi libera.
Caruso nei suoi turni non ha perso un set, Travaglia ha lottato col tennista polacco Majchrzak, dal nome impronunciabile ma con degli ottimi fondamentali. Cecchinato ha rischiato moltissimo con lo svizzero Husler con il quale ha perso il primo set mentre ha vinto in scioltezza con Laaksonen.
Se ci spingiamo a guardare in prospettiva su quale potrà essere il destino dei tennisti italiani in questo torneo rimane difficile pensare in grande. Speriamo che tra i nove che giocheranno il primo turno, ce ne possa essere almeno uno che giocherà i quarti venerdì. Le partite saranno difficilissime, com’è normale che sia in un Masters 1000 dove sono presenti i primi tre della classifica Atp.
Sinner potrebbe giocare al secondo turno con Djokovic, Fabbiano al primo avrà Hurkacz, il recente vincitore di Miami, Cecchinato si giocherà il derby tra qualificati con Koepfer, Sonego potrebbe vedersela con Zverev se batterà Fucsovics, Musetti incontrerà oggi Karatsev alla prova su terra, Caruso è stato fortunato ad essere sorteggiato con il player di casa Catarina ma subito dopo dovrà vedersela con Rublev, Travaglia giocherà con Carreño che ha vinto ieri a Marbella.
Ho lasciato per ultimi Berrettini e Fognini. Matteo non gioca da troppo tempo per capire quali siano le reali possibilità per ben figurare. Lui stesso ha dichiarato che si dovrà aspettare ancora per rivederlo al massimo. In condizioni normali potrebbe aspirare ad un quarto con Tsitsipas. Fognini non ha avversari impossibili fino agli ottavi con Medvedev, sempre se giocherà meglio della settimana appena trascorsa. Sperare non costa nulla, ma vedere un italiano alla terza finale di fila dopo Miami e Cagliari è forse chiedere troppo.