Le semifinali di oggi, dagli esiti quasi scontati, sono state poco spettacolari se le confronto ai tanti bellissimi incontri ai quali abbiamo assistito negli anni a Montecarlo.
Quando in semifinale arriva un giocatore non previsto i rischi che ci possa essere una semifinale zoppa esistono. E’ quello che è successo oggi tra Evans e Tsitsipas. Non si poteva chiedere all’inglese, che fino a questa settimana aveva vinto pochissime partite sul rosso, un’ulteriore impresa. Nei giorni scorsi aveva sconfitto il finalista dell’ultima edizione Lajovic, il vincitore di Miami Hurkacz e soprattutto si era reso protagonista di una delle due grandi sorprese della settimana.
La sconfitta di Djokovic è giunta inaspettata anche se bisogna fare un grande sforzo di memoria per ricordare una prestazione così negativa di Nole che si è fatto imbrigliare dai continui slice dell’inglese che si apriva il campo con diritti improvvisi e buone chiusure a rete. Pure con Goffin ha dimostrato una buona attitudine anche se credo che il belga abbia perso, come spesso gli capita quando arrivano le partite che scottano, una grande occasione per fare semifinale a Montecarlo.
Evans ha pagato nella partita di oggi, durata poco più di un’ora, tutto quello che di bello aveva fatto finora. Il greco si è dimostrato superiore in ogni zona del campo. E’ difficile per me raccontare un match poco equilibrato. Solo i primi game sono stati abbastanza lottati. Evans ha provato ad arginare l’esuberanza del greco e l’unico controbreak del quinto gioco dell’inglese ne dà testimonianza. Dal 3-2 a suo favore Stefanos ha fatto quattordici degli ultimi diciassette punti per chiudere il primo set 6-2 con un break a zero.
La musica non è cambiata neanche nel secondo nel quale il greco ha continuato con un gioco vario che non ha lasciato respiro all’inglese sopraffatto dai continui attacchi che gli piovevano da ogni direzione. Tsitsipas è salito 3-1 con una bellissima volée e ha chiuso 6-1 con un servizio vincente.
Più avvincente, anche se devo dire non molto spettacolare, la seconda semifinale che ha visto prevalere Rublev su Ruud. Dopo un iniziale break del norvegese, il moscovita ha incominciato a spingere con il suo inconfondibile diritto che ha mandato spesso fuori campo Casper. Sono bastati pochi minuti per recuperare e controbrekkare fino al 5-2. Andrej ha chiuso 6-3 dopo trentadue minuti.
Il secondo set con Rublev che fuggiva immediatamente sul 2-0 sembrava destinato a durare ancora meno. E’ stato bravo il norvegese a reagire con una striscia vincente di quattro game. Il match ha vissuto nei giochi successivi il periodo migliore con scambi lunghi e avvincenti. Il moscovita ha recuperato e sorpassato fino a tenere sul 6-5 il servizio a zero e chiudere la partita in 1h e venti minuti.
Rublev non è sembrato quello che ha sconfitto ieri Nadal ma neanche Bautista Agut nel match sicuramente più avvincente della settimana.
Oggi si è limitato a controllare un incontro che non gli è mai veramente sfuggito di mano neanche quando si è trovato a recuperare nel secondo set.
Domani Rublev-Tsitsipas dovrebbe essere una gran bella partita. Tra i precedenti ricordo la vittoria in finale del russo ad Amburgo dello scorso autunno e la rivincita del greco di poche settimane dopo ai quarti del Roland Garros. Fare previsioni mi sembra difficile.