Già inserito il 14 maggio su facebook
E’ inutile negare che, nonostante il livello molto alto degli ottavi di finale di questo giovedì, il nostro interesse fosse concentrato sulle sfide di Berrettini e Sonego che hanno avuto il pubblico ad accompagnarli. Partite che non vedevano certo i nostri player favoriti perché gli avversari erano di primissimo livello ma con delle differenze che vanno prese in considerazione.
Matteo doveva vedersela con Tsitsipas, n°1 della race, mentre Sonego aveva come avversario Thiem, un player che sta cercando di arrivare in forma al Roland Garros, il suo obiettivo di carriera. Finora si è dovuto fermare due volte in finale davanti al Re del rosso.
Impresa di Sonego contro Thiem. Il torinese ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto stia crescendo in termini di colpi e consapevolezza. Ha migliorato il servizio che sa giocare sia di forza che col taglio a uscire ed è oramai in grado di tenere lo scambio da fondo con palle lunghe anche di rovescio che fino allo scorso anno era il suo vero tallone d’Achille.
Sicuramente non ha incontrato il miglior Thiem, ma il giocatore austriaco col passare dei game è entrato sempre più nel match dimostrando già una buona preparazione atletica e tecnica e grande voglia di vincere. E’ stato comunque Lorenzo a fare la partita rispondendo molto bene e cercando, con spirito e determinazione il tempo e lo spazio per chiudere i punti sia col diritto anomalo che con il rovescio lungolinea, colpo da poco entrato nel suo repertorio.
Il match è stato molto bello e con diversi colpi di scena nonostante alcuni errori gratuiti. Nel primo set break all’ottavo gioco che ha portato Sonego a chiudere 6-4 con un ace. Nel secondo sia Lorenzo che Dominic hanno avuto alcune opportunità per strapparsi il servizio, tuttavia il set si è concluso al tie-break per 7 punti a 5 a favore di Thiem che si è avvantaggiato di un inizio sprint che lo aveva portato sul 4-1.
Il terzo set, dopo la sosta di circa quindici minuti che è servita per far uscire il pubblico dallo stadio a causa del coprifuoco, è stato il capolavoro in carriera di Sonego. Thiem è partito subito velocissimo, dimostrando rabbia nei colpi e sicuramente la migliore versione dell’anno. Ha diminuito i gratuiti e ha messo tutto il peso del carisma e della forza fisica su ogni palla fino a recuperare lo svantaggio e portarsi al match point sul 5-3.
A questo punto Lorenzo ha costruito l’impresa che è stata prima di tutto mentale oltre che tecnica e fisica. Ha recuperato lo svantaggio, ha strappato il servizio all’austriaco e si è riportato prima in parità e poi sul 6-5. Una battaglia del genere non poteva che decidersi al tie-break nel quale, a differenza del primo, Lorenzo ha tenuto punto a punto fino a quando ha chiuso meritatamente per 7-5. Domani sera lo aspetta Rublev che ha regolato in due set Bautista Agut.
Berrettini ha provato a fare partita alla pari con il vincitore di Montecarlo. C’è riuscito nel primo set dove ha giocato un tennis perfetto al servizio – fino al tie-break un solo 15 ceduto in seguito ad una bella volée di Stefanos – grazie ad un gran diritto, ottime prime e molta attenzione in risposta. Tsitsipas, sempre preciso quando serviva, qualche punto di relativa importanza l’ha ceduto.
E’ stato nel tie-break che si è deciso l’esito del match oltre ovviamente al risultato del primo set. Matteo è volato prima sul 2-0 e poi sul 3-1 ma dal punto successivo il greco ha alzato il proprio livello e, complice anche qualche errore di troppo di Berrettini, è scappato in pochissimi minuti fino al 7-3.
Nel secondo set il player di Atene ha giocato con maggiore scioltezza e sicurezza i propri colpi con alcune variazioni interessanti che hanno costretto il romano ad errori anche sul proprio servizio che nel primo set non c’erano stati. Errori che sono arrivati non solo per una migliore prestazione di Stefanos ma sicuramente anche per colpa di stanchezza e sconforto che game dopo game hanno incominciato a farsi sentire.
Break del greco al terzo game dopo che già nel gioco precedente aveva avuto delle opportunità. Nel game successivo Matteo ha confezionato una palla per rientrare grazie anche ad alcuni errori gratuiti dell’avversario ma il set è scivolato senza grandi emozioni, nonostante il tifo del pubblico romano ad ogni 15. Sul 4-2 secondo break e chiusura per 6-2.
Ragionando secondo paradosso dovremmo rammaricarci che la finale di Madrid, che ha comportato per Matteo un dispendio di energie molto alto, sia arrivata giusto il giorno in cui è iniziato il torneo del Foro Italico. Questo straordinario risultato non gli ha permesso di preparare al meglio il torneo al quale, oltre agli Slam, tiene maggiormente.