Indian Wells e Miami sono gli unici Masters 1000 a 96 giocatori, dei piccoli Slam. Per vincere bisogna superare sette turni. I primi 32 del ranking hanno un bye al primo.
Nei primi due giorni del torneo si sono giocati 32 match. I vincitori, da oggi, incontrano nei trentaduesimi di finale le teste di serie. Si sono già visti partite interessanti, in particolare nella parte alta del tabellone.
Cito il derby serbo Krajinovic–Lajovic, Korda–Kokkinakis, Davidovich Fokina–Coric, Kyrgios–Baez, Rune–Humbert, Murray–Daniel. Hanno vinto i primi nominati.
Lajovic dopo la finale di Montecarlo giocata nel 2019 contro Fognini è entrato in crisi prolungata. Kokkinakis sta tornando ai livelli che gli competono dopo diversi problemi fisici e la mononucleosi che lo hanno debilitato. Ha vinto il ventunenne statunitense perché è in crescita, forse lenta, ma progressiva.
Coric è tornato in campo. Mi sembra già una buona notizia. Aveva giocato l’ultimo incontro giusto un anno fa in semifinale a Rotterdam. Ha perso lottando fino al dodicesimo gioco del terzo set con un combattente come Davidovich. Ovviamente ci vuole del tempo per tornare veramente competitivo.
Kyrgios contro il giovane argentino Baez, specialista della terra, ha mostrato che basterebbe un allenamento costante per tornare ad essere un giocatore vero. Speriamo che la vittoria Slam a Melbourne in coppia con il suo amico Kokkinakis lo faccia riflettere. Il suo è l’esempio più eclatante di un talento andato sprecato.
Il diciottenne danese Rune, per adesso molto lontano dal suo coetaneo spagnolo Alcaraz, dopo aver superato le qualificazioni ha sconfitto in due set il francese Humbert che inaspettatamente sembra in regressione tennistica. Dopo la vittoria di Halle nel giugno scorso ha vinto pochissimi incontri.
Murray contro Daniel, che nel primo set sembrava dominare, ha vinto la 700a partita Atp. Nell’era Open solo 17 giocatori hanno fatto meglio di lui in termini assoluti. Gottfried, Becker, Orantes e forse anche Ferrer sono raggiungibili.
Da oggi, come detto, entrano in scena le teste di serie. Quali le partite più interessanti? Dall’alto in basso leggo Alcaraz (19)–Mc Donald, Khachanov (25)–Brooksby, Sock–Tsitsipas (5), Nadal (4)–Korda, Davidovich–Shapovalov (13), Paul–Zverev (3), Bublik (31)–Murray.
C’è poi il problema Djokovic da non sottovalutare. Iscritto di diritto, non si è ritirato prima che si compilasse il tabellone, pur sapendo che la possibilità di andare negli Usa senza vaccino era praticamente inesistente. Il suo posto è stato preso da Dimitrov (33). E’ ovvio che si è creato un buco non rimediabile. Per Miami il problema non si porrà perché il serbo si è cancellato. Tornerà a Montecarlo dove gli hanno fatto sapere che potrà giocare anche senza vaccino anticovid.
Vediamo ora gli italiani. Fognini dopo aver battuto con qualche difficoltà Andujar se la vedrà con Basilashvili (18) che nell’ultima edizione arrivò in finale. Musetti ha confermato un buon stato di forma battendo Giron. Gioca con Opelka (17) che lo ha già sconfitto lo scorso anno due volte.
Sinner (10) non dovrebbe avere problemi con Djere, più difficile l’incontro di Sonego (21) con Bonzi, giocatore in forma. Berrettini (6) gioca con Rune.
Lo spettacolo dovrebbe essere assicurato già da oggi.