Potrebbe essere anche un unicum vedere Nick Kyrgios e Reilly Opelka (3) darsi battaglia sulla terra. Non si può pensare di avere un match fatto di palle arrotate come se giocassero due player latini. Cercano il vincente appena ne hanno la possibilità. Gli scambi sono rapidi, numerosi gli ace, diversi i colpi che non ti aspetteresti su questo tipo di superficie.
Nick questo tipo di superficie non la ama, non ci gioca quasi mai. Non verrà in Europa per i Masters 1000 di primavera, non ci sarà neanche al Roland Garros. Forse lo vedremo a Parigi il prossimo anno. Dopo questo torneo ritornerà sull’erba dove spera di fare bene, molto bene a Wimbledon. E’ la superficie che meglio si adatta alle sue caratteristiche.
Per Reilly il discorso è diverso. Lui in Europa a giocare sul rosso ci viene e non fa nemmeno male, l’anno scorso arrivò in semifinale al Foro Italico dove batté degli specialisti prima di cedere al re di questa superficie.
Lo spettacolo non è straordinario, gli schemi sono ridotti all’osso. L’obiettivo di entrambi è di correre solo quando è necessario, quando la palla è recuperabile con buone possibilità di successo.
Nick non è abituato a giocare sulla terra e si vede. L’australiano non ha la pazienza, la voglia e la capacità di giocare bene anche in difesa quando è necessario. Il primo set se lo porta a casa lo statunitense per 6-3. Il break che ha fatto la differenza è arrivato al quarto game. Di ace ne abbiamo visti abbastanza, il numero giusto visto i giocatori in campo. 6-3 Opelka.
Anche la seconda frazione prosegue sulla falsa riga della prima. Reilly è più continuo. Ha due palle break al quinto gioco, ma le concretizza nel settimo quando si porta in vantaggio per 4-3 e servizio.
Nick si accende solo in alcuni momenti, l’ottavo è quello buono. Risposte vincenti e qualche errore dello statunitense lo rimettono in gioco. Controbreak immediato e conferma nel game successivo. Si porta in vantaggio per 5-4 ma il bello deve ancora arrivare.
Nick s’arrabbia per una palla non chiamata che considera fuori e a causa di un penalty point viene controbrekkato. Sul 6-5 per Opelka e con lo statunitense al servizio la fine del match è inesorabile. 7-5 Opelka.
Kyrgios dimostra che l’aspetto mentale rimane il suo limite più forte. Per Opelka arriva la prima finale sulla terra dove incontrerà il vincente tra Isner e Garin.
Opelka-Kyrgios 6-3 7-5