Cosa dobbiamo aspettarci da una partita, la loro prima finale oltretutto sulla terra battuta, tra Reilly Opelka (3) e John Isner (4) se non diversi ace, servizi vincenti, discese a rete, scambi rapidi ma non sempre precisi?
Questo è il copione dei loro match che non a tutti piacciono, pochissimo agli esteti del tennis che vorrebbero vedere qualcosa di più raffinato.
Nel tennis di oggi loro comunque ci stanno bene. Opelka è un tennista in ascesa, mentre Isner nonostante i quasi trentasette anni, soprattutto quando gioca negli Stati Uniti, si esprime ancora su buoni livelli. Rimane sempre un giocatore difficile da affrontare e da battere.
Non mi stupirei, anche se non so se il nostro sport ci guadagnerà molto in termini di spettacolo, se vedessi Opelka intorno alla decima posizione e magari anche alle Atp Finals nel giro di un paio di anni.
Nei loro confronti diretti i tie-break si sprecano. Oggi all’ottavo gioco c’è stato il break. L’ha fatto Reilly alla quarta opportunità. 6-3 Opelka in 39 minuti.
Non posso dimenticare di dire che questa finale si sta giocando con il vento che rende difficile controllare le traiettorie. I loro movimenti sono abbastanza veloci ma un po’ goffi, soprattutto quelli di Opelka. Alle loro altezze – attorno ai 2 metri e dieci centimetri – giocare a tennis non deve essere facile per niente.
Il pubblico in certi momenti sembra divertirsi, in altri si sente qualche oh di disappunto. Loro sono abituati a vederli giocare e conoscono poco la tradizione della terra battuta. Per gli spettatori statunitensi il tennis è cemento, molti anni fa anche erba.
Nel secondo set lo score segue l’andamento del servizio ma con una differenza. Opelka si avvicina spesso al fuoco ma per adesso non si è ancora bruciato. Ha dovuto annullare sette palle break e c’è riuscito sempre con buona disinvoltura e sapendo rischiare. Isner solo una all’undicesimo game ma poteva essere pericolosissima perché avrebbe portato Opelka a servire per il match. E sia jeu decisif.
Tie break. Un punto, un errore solo anche di pochi centimetri può fare la differenza in un mach tra due aceman come sono loro. 6-4 Isner, due set point per il player di Greensboro. Annullato il primo e anche il secondo con un passante basso. Girano sul 6-6. Si capovolge la situazione. Sull’8-7 Opelka chiude al primo match point. 9-7. 7-67 Opelka.
Per Opelka una vittoria, la prima sulla terra battuta, meritata perché ha saputo giocare meglio nei momenti determinanti, quando si trattava di annullare palle break.
Opelka-Isner 6-3 7-67