Nole Djokovic (1) si sta ritrovando, passo dopo passo, gioco dopo gioco, avversario contro avversario. Ha rischiato moltissimo con i suoi due connazionali, in particolare con Djere. Laslo l’ha graziato in un paio di momenti cruciali sbagliando dei diritti che neanche un seconda …
Anche il giovane Kecmanovic che alcuni anni fa qualcuno a torto lo riteneva il suo erede lo ha messo in difficoltà nel primo set e all’inizio del secondo, poi Novak ha incominciato a giocare più centrato e Miomir ha dovuto rinunciare ai sogni di gloria.
Nole ha bisogno di ore di partite per tornare in forma e questo torneo gliene sta concedendo abbastanza. Anche oggi con Karen Khachanov (3), il russo che lo batté a Parigi-Bercy nel 2018, è partito lento. Il serbo è stato brekkato al primo game e ha avuto solo un’opportunità per tornare a competere nel decimo gioco del set vinto da Karen per 6-4.
Il russo nella prima frazione ha giocato meglio, con i piedi dentro al campo a guidare gli scambi e a far girare spesso a vuoto il serbo che non trovava la misura dei colpi.
Nole al terzo game del secondo set ha recuperato dallo 0-30 e da quel momento ha cambiato marcia. Break al quarto e al sesto gioco e ancora al primo e al quinto gioco del terzo set per un pubblico in estasi che ha potuto rivedere alcune delle sue perfette geometrie e dei colpi che lo fanno essere il numero 1.
La strada per arrivare a confermarsi al Roland Garros è ancora molto lunga e con molti scogli, non so se tutti saranno superabili. Comunque il percorso è tracciato. Prima di Parigi ci sono Madrid e Roma dove la voglia di ritrovarsi, di giocare con i migliori tra i quali molti next-gen sia immensa. Siamo certi che Nole non mancherà.
Djokovic-Khachanov 4-6 6-1 6-2