Nel giro di pochi giorni sono uscite molte delle teste di serie che si potevano considerare tra le favorite per la finale o almeno le semifinali. Già nei quarti tra le prime otto solo Andrej Rublev (1) rimaneva ancora in gioco, per le altre sette i primi turni risultavano decisivi. Se nella parte alta del tabellone il moscovita si spingeva fino alle semifinali contro Yoshihito Nishioka, in quella bassa giungevano al penultimo atto Nick Kyrgios e Mikael Ymer, il più giovane dei fratelli di origine etiope che prova a tenere ancora alta la bandiera svedese.
Nel match tra Rublev e Nishioka il naturale favorito era il moscovita che ha iniziato l’anno sicuramente a buoni ritmi e livelli – vittoria a Marsiglia, Dubai e Belgrado – ma che negli ultimi mesi ha dimostrato a mio parere di avere un gioco troppo monocorde con il quale gli avversari prendono sempre più confidenza e contromisure.
E’ quello che è successo anche contro il giapponese che ha dimostrato di essere in gran forma giocando la migliore settimana della sua carriera. Il nipponico che ha un gioco abbastanza leggero, si appoggiava comunque bene sulle bordate dell’avversario che commetteva troppi errori gratuiti e spesso andava fuori ritmo innervosendosi.
Nishioka ha avuto un inizio di match abbastanza tormentato, ha dovuto subito salvare palla break, ma con il passare del tempo ha incominciato a giocare con il braccio più libero con delle buone variazioni. Il break a suo favore è arrivato al quarto game confermato al quinto che lo ha portato sul 4-1. Ha controllato abbastanza facilmente i suoi successivi turni di battuta – settimo e nono – perdendo solo un punto. 6-3 Nishioka.
Il secondo set è stato caratterizzato da un maggior numero di break. Dopo un iniziale vantaggio di Rublev, Nishioka non solo ha subito pareggiato ma ha strappato il servizio in modo definitivo al nono gioco dopo che i due player si erano brekkati vicendevolmente nei turni precedenti. 6-4 Nishioka.
Il quasi ventisettenne giocatore di Tsu è alla terza finale a Livello Atp, sicuramente di gran lunga la più importante. Vinse nel 2018 a Shenzhen e perse con Opelka quella di Delray Beach nel 2020 proprio prima che iniziasse la pandemia da Covid e s’interrompessero per alcuni mesi le competizioni. Raggiunse allora la 48esima posizione mondiale che è ancora oggi il suo best ranking.
Nishioka-Rublev 6-3 6-4
La seconda semifinale si è giocata tra Kyrgios e Mikael Ymer. Ha vinto l’australiano ritrovato che non vince un torneo da tre anni quando si affermò proprio a Washington dove batté Tsitsipas e Medvedev. Fu il sesto e finora ultimo titolo in carriera.
Il colpo che ha fatto la differenza nel match è stato il servizio di Nick che gli ha permesso di vincere con relativa facilità i propri turni di battuta con tanti ace e moltissimi vincenti che alla lunga sono risultati decisivi ai fini del risultato finale. Inevitabile il ricorso al tie-break nel primo set vinto dal giocatore di Canberra per 7 punti a 4. 7-64 Kyrgios.
Nel secondo set l’unico break del match è arrivato alla terza opportunità nell’ottavo game. Nick ha chiuso nel game successivo. 6-3 Kyrgios.
Kyrgios-Ymer 7-64 6-3