Inutile negare che speravamo in meglio. Alla sconfitta di Berrettini con Tiafoe in un match nel quale il romano è parso migliorato rispetto al torneo di Montreal dove aveva giocato una sua controfigura, alla vittoria sofferta di Sinner contro Kokkinakis e a quella per certi versi inaspettata di Fognini contro Ramos Vinolas che aveva fatto bene a Montreal perdendo per un soffio dal futuro finalista Hurkacz, dobbiamo segnalare le sconfitte di Musetti e ancor più grave quella di Sonego.
Lorenzo Musetti è stato sconfitto da Borna Coric, il croato che ci ritroveremo come avversario in Coppa Davis. Borna, ex grande promessa del tennis che si era spinto fino alla 12a posizione mondiale nel 2018, ma che è ritornato alle gare a marzo dopo oltre un anno di stop in seguito ad una operazione alla spalla destra e che ora gioca con il ranking protetto ha ricominciato a vincere qualche incontro di un certo spessore. Ad Amburgo ha sconfitto Djere e Griekspoor. Gli è andata meno bene a Montreal dove ha perso da Cilic.
Ieri con Musetti era partito a fari spenti tanto che Lorenzo non solo aveva brekkato all’inizio match ma aveva avuto pure una palla per strappare il servizio nel quarto gioco. Se l’avesse messo a segno probabilmente avrebbe portato a casa il primo set.
Borna da quel momento ha incominciato a giocare un buon tennis, riducendo gli errori e attraverso una fitta rete di scambi ha incominciato a dare alla partita il volto che preferiva. Ha recuperato fino al 4-4, ha offerto una palla set giocata molto male dal carrarino e ha dominato il tie-break vincendolo a 2. 7-62 Coric.
Nel secondo set complici forse anche qualche problema muscolare alla coscia destra di Lorenzo il match mi è sembrato orientato a favore del player di Zagabria che ha giocato i suoi game al servizio in modo perfetto. Non ha lasciato punti sul suo servizio e ha approfittato di alcuni passaggi a vuoto di Lorenzo che ha dovuto faticare molto di più quando serviva. Lo strappo decisivo è arrivato all’ottavo gioco. 6-3 Coric.
Toccherà così a Borna avere l’onere e l’onore di sfidare al secondo turno il rientrante Nadal che non gioca un match ufficiale dal 6 luglio quando battè Fritz nei quarti di finale a Wimbledon.
Coric-Musetti 7-62 6-3
Disco rosso anche per l’altro Lorenzo. Sonego è stato sconfitto abbastanza sorprendentemente dal campione universitario non ancora ventenne Ben Shelton, figlio del giocatore Bryan attivo a livello professionistico negli anni ’80 e ’90. Con Sonego, che proveniva dalle qualificazioni, finisco per ripetermi. Avrebbe dovuto vincere anche se il ragazzino statunitense potrebbe essere un ottimo giocatore nel giro di un paio di anni. A oggi non ha ancora lo status di professionista a tutti gli effetti.
Anche se equilibrato Shelton ha vinto meritatamente il primo set dove ha avuto molte palle break nell’interminabile ottavo gioco, contro nessuna di Lorenzo nella frazione. Il piemontese è mancato nei momenti decisivi del tie-break dove era partito meglio non riuscendo però a sfruttare l’esperienza acquisita in diversi anni di Circuito. 7-62 Shelton.
Nel secondo il rendimento di Sonego al servizio ma anche in risposta saliva. Il break decisivo è arrivato alla terza opportunità del sesto game. Pensavo che una volta sbloccato, complice magari anche un calo dell’avversario che comunque gioca in pressione, ha un buon servizio e ottimi fondamentali, Sonego potesse tornare a vincere un match in un tabellone principale dopo una serie di sconfitte consecutive. Mi sono illuso e quindi ho sbagliato. 6-3 Sonego.
Nel terzo set Sonego ha avuto una palla break contro un paio dell’avversario ma tranne sporadici momenti non ha mai dato l’impressione di poter disporre di Ben che era invece più coraggioso e propositivo. Sul 6-5 per lo statunitense la pioggia ha interrotto il match. Lorenzo alla ripresa su suo servizio ha sprecato il vantaggio di 30-15 commettendo errori evitabili. 7-5 Shelton.
Certo Lorenzo è stato sfortunato perché la pioggia ha interrotto la partita nel momento peggiore ma sbaglierebbe se non facesse autocritica e non provasse a capire veramente cosa non funziona più nel suo gioco – è una questione mentale o tecnica o forse di entrambi gli elementi? – per cambiare rotta perché il distacco ombelicale non è indolore da nessun punto di vista ma certe volte è l’unica soluzione. Il rischio vero è quello di dover continuare ad arrancare ma io che l’ho visto giocare alla pari con Djokovic al Foro Italico solo un anno fa non posso pensare che quello attuale sarà il suo livello futuro. Shelton sfiderà Ruud, partita da mettere nel carniere per continuare a fare esperienza.
Shelton-Sonego 7-62 3-6 7-5
Temevo di vedere il solito Fabio Fognini discontinuo con molte più ombre che luci. Mi sono clamorosamente sbagliato. Ha lasciato cinque game ad Albert Ramos Vinolas e ha giocato forse il miglior match dell’anno per continuità e livello agonistico.
Fabio si è quindi confermato la bestia nera di Ramos che quando incontra il ligure si dimentica come si gioca a tennis: in 11 incontri precedenti ne ha persi nove. Evidentemente Fabio gioca variazioni continue troppo difficili per il player di Barcellona che non riesce a uscire dagli schemi consolidati e provati da anni.
Nel primo set Fabio ha concesso tre palle break nei primi due turni di servizio ma una volta entrato pienamente nel match si è vista una differenza di tecnica che è sembrato un abisso incolmabile per il buon Ramos che ha subito break al quarto e all’ottavo gioco. 6-2 Fognini.
Nel secondo set forse Vinolas, brekkando al terzo gioco, si era illuso ma Fabio ha controbrekkato immediatamente. Il ligure ha quindi insistito molto sul rovescio mancino dell’iberico e ha servito con buona precisione. Il break decisivo è arrivato all’ottavo gioco e a nulla sono serviti in quello successivo i tentativi di Ramos di rimettersi in partita. Fabio ha chiuso un match con un diritto in contropiede che a tratti ha ricordato il Fognini di un po’ di tempo fa. 6-3 Fognini.
Fabio incontrerà Rublev che tra i top ten è sicuramente il giocatore con minori sicurezze e maggiormente in crisi.
Fognini-Ramos Vinolas 6-2 6-3