Sascha Zverev, battendo Matteo Berrettini per 6-7 6-4 6-3, ha vinto il quarto titolo Masters 1000, il secondo a Madrid dopo la vittoria nel 2018 contro Thiem. Meritato successo del tedesco anche se dopo il primo set thriller finito al tie-break speravamo nel trionfo del giocatore romano in un torneo così importante. Sarebbe stato un giusto premio visto il lungo periodo di sofferenza che Matteo ha dovuto patire negli ultimi 15 mesi per importanti problemi fisici che non gli hanno permesso di giocare con regolarità.
Ha vinto invece Sascha che sta tornando, dopo un tempo abbastanza lungo di appannamento che ha fatto seguito ad una precocità inusuale per i giocatori della sua generazione, la grande speranza del tennis mondiale, il primo player che avrebbe dovuto ereditare lo scettro dei big three.
Nel primo set break di Matteo al settimo gioco subito contraccambiato. I due hanno continuato a comandare sul proprio servizio senza rischiare fino al tie-break nel quale il giocatore romano è volato 5 a 0. Punto su punto è stato bravo il player di Amburgo a erodere il vantaggio che Berrettini aveva accumulato con servizi e diritti vincenti – colpi prepotenti e precisi – arrivando ad avere persino una palla set sul 7-6 con un ace. L’italiano non si è scoraggiato riuscendo a chiudere, grazie anche alla complicità del tedesco, per 10 punti a 8.
Sapevamo che il match non era finito, che Sascha si sarebbe fatto pericoloso e così è stato. Abbastanza improvvisamente dopo diversi game tenuti a zero da parte di Berrettini, Zverev ha strappato il servizio al nono gioco e ha chiuso per 6-4. Negli ultimi game del secondo set Matteo ha pagato per la prima volta un calo fisico e di concentrazione che ha fatto pendere il piatto della bilancia verso il giocatore più esperto, anche se anagraficamente più giovane.
Nel terzo il momento decisivo in termini di punteggio, passaggio di svolta determinante, si è avuto sul 3-2 quando alcuni errori di Matteo che con i colpi da fondo non riusciva più a fare la differenza e alcuni salvataggi estremamente belli in difesa attiva di Sascha hanno portato Zverev sul 4-2. Chiudere 6-3 dopo un ulteriore passaggio a vuoto del romano ormai demoralizzato è stato per il tedesco una formalità.
Berrettini benché abbia 25 anni è tennisticamente ancora giovane. La sconfitta di oggi non può che essere un’ulteriore sollecitazione psicologica per migliorarsi. Le sfide con Sascha e i più bravi sono appena iniziate.