Allo scoccare delle 17 e venti l’Open di Madrid ha perso il naturale favorito, l’uomo da battere anche se i suoi numeri nella capitale spagnola non valgono quelli di Parigi e Roma. Nadal ha perso 6-4 6-4 da Sascha Zverev. Credo che in pochi lo avessero previsto. Quest’anno il tedesco aveva giocato molto bene solo ad Acapulco, Nadal veniva dalla vittoria di Barcellona dove non aveva convinto completamente. La scorsa settimana chi aveva visto Zverev perdere da Ivanska a Monaco di Baviera non credo potesse pensare ad una resurrezione così rapida.
In carriera tuttavia l’ex next-gen di Amburgo è passato spesso da momenti bui a improvvise accelerazioni dove il suo tennis si apre a tutti i colori dell’arcobaleno. Oggi s’è espresso al meglio. Ha servito bene, manovrato perfettamente col rovescio, è andato a rete quando era necessario, ha passato con colpi da fondo inesorabili e soprattutto ha chiuso con un numero molto alto di vincenti, anche se gli errori non sono certo mancati.
Troppi quelli di Nadal che dopo una partenza quasi a razzo sembrava essere in grado di controllare la partita. Lo ha fatto fino al 4-2. Dal settimo game non solo il set ma il match ha cambiato volto. Due break sono stati necessari a Sascha per recuperare lo svantaggio prima e poi per chiudere 6-4 con un ace.
Nel secondo si era capito fin dalle prime battute che oggi per salvare Nadal ci sarebbe voluto un miracolo e la complicità del tedesco. Sono mancati entrambi. Troppo corte e centrali le palle del maiorchino che non viaggiavano alla velocità consueta. Break del tedesco al quinto gioco che non ha rischiato più nulla fino al 6-4 finale.
Sascha incontrerà domani in semifinale Thiem. Sulla terra il tedesco lo ha battuto solo a Madrid tre anni fa in finale. Nei quarti di oggi non pensate ad un’eresia se dico che il match l’ha perso Isner. In un incontro sul rosso il favorito d’obbligo sarebbe l’austriaco, ma oggi era una giornata particolare. L’austriaco ha iniziato male l’anno. Ha giocato poco per problemi fisici ed extratennistici. Sul rosso prima di questa settimana non si era ancora visto. Sta provando ad entrare in condizione per il Roland Garros, suo vero obiettivo di stagione. Ci vuole tempo.
Lo statunitense, anche se si potrebbe pensare il contrario, sulla terra non gioca male. Lo ricordiamo in semifinale al Foro alcuni anni fa e in leggera altura come a Madrid la sua palla corre velocissima, i servizi fanno i buchi per terra, gli ace arrivano innumerevoli. Per lo statunitense subito grandi battute e risposte che toglievano il tempo a Dominic di giocare come sa.
3-0, palle per salire fino al doppio break che non arrivavano ma il giocatore statunitense teneva il servizio sempre senza rischiare anche perché i colpi di Dominic non viaggiavano come al solito.
6-3 e si andava al secondo dove al sesto gioco il tennis di Isner incominciava a far vedere al servizio qualche crepa. A rete e alla risposta non era più aggressivo come all’inizio. Thiem contraccambiava il punteggio del primo set e la contesa finiva al terzo. Gli scambi si allungavano e in queste condizioni, con una battuta sempre meno determinante, era normale per John cedere servizio e match. Thiem ha chiuso 6-4 in crescendo ma lontanissimo dalla sua forma migliore.
Domani nella ripetizione della finale dell’ultima edizione di Flushing Meadows la partita è aperta, ma se Sascha saprà rifare per determinazione e concentrazione il match di oggi contro Nadal lo vedo favorito.