Il 14 giugno 2019 si giocò una delle più belle finali di Wimbledon della storia. Nole è tornato oggi pomeriggio sul luogo del delitto – Federer assassinato – contro la giovanissima promessa inglese Draper.
Primo set. Jack, n° 253 del ranking, è partito come meglio non poteva. Trentasette minuti e il set è suo. Dopo il break al terzo game non si è più fermato. L’inglese ha salvato sette palle break. Ha giocato in modo essenziale come deve essere un player da erba. Aver portato a casa il primo set è stata un’ impresa perché era già difficile rompere il fiato, fare set pari fin da subito. Lui ci è riuscito benissimo.
Secondo set. Non ci si deve stupire del 2-0 Djokovic. Era nell’aria, era giusto che fosse così. La distanza con Nole non poteva essere certamente colmata in un pomeriggio di festa per gli inglesi come quello di oggi. Draper ha comunque continuato sulla sua strada con diritti ficcanti e un buon rovescio da fondo. Nole, game dopo game, ha preso le misure. Per lui è solo una tappa di avvicinamento verso il grande traguardo. Oggi non poteva che giocare una partita spendendo il minimo di energie psicofisiche. Draper è stato bravo perché ha provato a giocare alla pari anche se è un cucciolo. Il secondo break ha portato Djoko a servire per il set. Con tranquillità Nole ha riportato il match in parità.
Terzo set. Se all’inizio Draper aveva come avversario l’emozione che toglieva il fiato nel terzo erano i colpi di Nole, anche se non ancora in formato deluxe, a far paura, a scombussolare i suoi piani. E’ ancora Nole a scappare in avanti. Break al terzo game. Il match da quel momento si è orientato senza possibilità di ritorno. Jack è comunque rimasto sul campo traendo il massimo da questo incontro, come se fosse un’opportunità offertagli dal destino. Oggi può aver pensato che la sorte non gli sia stata amica. Fra qualche anno capirà che questa partita è stata per lui importante. Altro break 5-2. Nole ha chiuso con un game perfetto.
Quarto set. Nole ha servito bene durante il match. Potrà essere un’arma determinante quando il livello degli avversari sarà più tosto, quando i punti scotteranno. Draper è sempre molto bravo a trovare rovesci vincenti, spazi giusti per insinuarsi. Il terzo game è stato per l’inglese ancora fatale. Draper comunque ha giocato il match fino all’ultimo seguendo gli schemi che aveva studiato prima di entrare in campo. Nessuna paura, alcun timore reverenziale. Nole è cresciuto col passare dei game. Secondo break. 4-1. Sul 5-2 Nole ha chiuso con il 25°ace.
Per Nole si è trattato di un inizio facile, non facilissimo e non solo per il set perso. Per Draper un’esperienza indimenticabile. Forse un giorno tornerà sul Centrale da protagonista.
Djokovic-Draper 4-6 6-1 6-2 6-2