Quale Roger Federer vedremo in questo torneo? Già oggi abbiamo avuto una risposta. Il test era abbastanza probante perché Mannarino è uno dei giocatori, tra quelli che non sono dei campionissimi, che meglio si adatta all’erba.
L’unico torneo vinto in carriera da Adrian, che oggi compie 33 anni, è stato sull’erba olandese di Hertogenbosch.
Bastano due pennellate d’autore a Roger per portarsi a casa il primo set per 6-4 in 39 minuti. Diverse occasioni per entrambi caratterizzano la prima parte del set.
Roger è discontinuo, alterna buone giocate ad altre nelle quali non riesce a fare la differenza.
Sembra comunque in condizioni discrete come se il Centre Court di Wimbledon, nel quale ha trionfato otto volte, gli restituisse parte della magia del suo straordinario gioco.
E’ il suo obiettivo di stagione e anche se è perfettamente cosciente di aver giocato troppe poche partite quest’anno per essere in forma vuole ancora provarci.
In cuor suo credo che Roger covi la rivincita contro Djokovic, anche se sa che l’avversario punta in alto.
Nole vede Wimbledon solo come una tappa intermedia. Roger deve solo provare a rimettersi in cammino, poi si vedrà.
Nel quinto game del secondo set soffre ma lo porta a casa con le unghie e i denti. La classe rimane cristallina, la voglia di vincere intatta.
Intanto Mannarino perde pochissimi punti al servizio, ma Roger è sempre attento quando batte. Non gli permette di avvicinarsi.
E’ bello vedere il player di Basilea in azione, mi ero quasi dimenticato della pulizia dei suoi colpi, come se anche l’estetica non contasse.
Quando vedi Roger giocare il tennis sembra semplice perché lui è il tennis.
Federer perde a tre il tie-break del secondo set giocato male, anzi malissimo. Il diritto è fuori controllo e il francese fa il pugnetto che gli conferma di essere ancora in gioco.
Nel terzo set il giocatore svizzero è in affanno. Deve remare per provare a rimanere in scia, ma non ci riesce. E’ chiara la carenza in termini di condizione fisica e mentale.
Il quarto set premia lo svizzero che brekka e vola sulla scia dell’entusiasmo. Sembra sprecare il minimo di energie quando è al servizio.
Mannarino scivola e si fa male. Non sembrerebbe più in grado di essere competitivo. Vanno al quinto che non ci sarà mai.
Le perplessità per Roger rimangono, il match era ancora in bilico.
Federer-Mannarino 6-4 63-7 3-6 6-2 15-0 ritiro