Nella prima semifinale Atp dell’anno Lorenzo Musetti incontra Francisco Cerundolo, un player poco conosciuto fino a non molti mesi fa ma che oggi è considerato uno dei giocatori più in forma. Viene dalla vittoria di Bastad. Lorenzo ha battuto nei quarti Davidovich giocando molto bene. L’argentino ha vinto gli ultimi otto incontri. Lorenzo e Francisco si sono incontrati una sola volta due anni fa in un torneo Challenger in Italia. Vinse facilmente il carrarino.
S’incontrano un player che fa del tocco e delle variazioni continue le sue armi principali e un altro che ha nel diritto che spinge a fondo appena può un colpo pericolosissimo.
Subito Lorenzo con alcune magie brekka alla prima occasione – bellissimo passante stretto – e consolida il vantaggio. Colpisce leggero sul campo, libero da ogni preoccupazione e con il braccio sciolto in grado di giocare tutte le soluzioni possibili. 3-0 Musetti.
Lorenzo continua a disegnare con fantasia palle alle quali l’argentino con il suo gioco un po’ meccanico non sa rispondere. E’ ancora break del carrarino al quarto gioco che viene confermato in quello successivo. 5-0 Musetti.
Il player di Buenos Aires muove il suo punteggio e vince dopo quasi mezz’ora il primo gioco. Lorenzo continua per la sua strada ma non basta. Francisco improvvisamente trova delle belle soluzioni vincenti. Recupera due set point e finisce per annullare il primo break. 5-2.
Dopo 44 minuti Musetti fa suo un primo set nel quale ha rischiato di farsi quasi riprendere. Sicuramente l’argentino ha incominciato a sbagliare di meno e si è trovato sulla racchetta la palla del 4-5.
Per il carrarino è fondamentale che il recupero non sia stato completato. Il 6-3 per quello che si è visto nella prima frazione è stato più che equo.
Come nel primo set anche nel secondo Francisco fa un po’ di confusione che non mi aspettavo visto come aveva finito la prima frazione nella quale aveva dimostrato momenti di ripresa. Lorenzo brekka e conferma. 2-0 Musetti.
L’azzurro cambia continuamente direzione e ritmo a partire dal servizio. Il suo tocco è di ben altro spessore rispetto all’avversario. 3-1. La potenza di diritto di Francisco comunque non è da sottovalutare. 3-2 Musetti. Qualche errore di troppo del carrarino e un paio di buoni diritti dell’argentino riaprono completamente il secondo set. 3-3.
Lorenzo è bravo a non demoralizzarsi, a crederci e a controbrekkare immediatamente con un rovescio incrociato. 4-3 Musetti. Deve continuare a tenere molto alto il ritmo e a servire bene variando altezza e direzione. 5-3. Sicuramente il secondo set è più spettacolare. Anche l’argentino sta dimostrando di saperci fare con buoni colpi a rete e di non avere solo il diritto. 5-4 Musetti.
Nel decimo game succede un po’ di tutto. Francisco cancella un match point nel quale l’azzurro ha battuto dal basso e alla quarta opportunità torna fianco a fianco del carrarino che deve essere bravo a resettare e tornare a giocare concentrato e con sacrificio. 5-5.
L’argentino sta progressivamente salendo di rendimento mentre l’azzurro sembra avere un calo in termini di risorse. Lorenzo è comunque bravo a pareggiare il conto e ad andare al jeu decisif. 6-6.
Tie-break. Lorenzo recupera un minibreak. Girano sul 3-3. Servizio e diritto. 4-3 Musetti. Esce un diritto a sventaglio dell’argentino. 5-3. Un gran passante di rovescio di Lorenzo lo porta a tre match point consecutivi. 6-3. Con una gran prima Musetti chiude il set e il match in 1h e 53 minuti. 7-63 Musetti.
Partita che sembrava meritatamente vinta ma rimessa in discussione nel finale. E’ stato bravo il folle Lorenzo a ritrovare la concentrazione e con essa la prima finale a livello Atp e non in un torneo qualunque ma nell’Open di Germania.
Musetti-Cerundolo 6-3 7-63
L’avversario tuttavia è forse il più difficile per poter festeggiare con la vittoria l’ultimo turno, quello domenicale, di un torneo. Carlos Alcaraz (1) è il giocatore dell’anno e molti dicono del decennio anche se io credo che sia ancora troppo presto per fare i conti a lungo termine.
A cosa si deve affidare Lorenzo oltre che alla buona sorte? Alla fantasia, alla capacità di cambiare ritmo, velocità e direzione della palla sperando di essere in una giornata dove i fondamentali da fondo campo siano lunghi, abbastanza potenti e precisi. Basterà? Forse no, ma non importa.
Ricordo un match avvincente giocato nel Challenger di Trieste nell’estate del 2020 – eravamo in piena pandemia – dove il murciano nel terzo set trovò le risorse psico–fisiche che riuscirono a fare la differenza.
Sembra passata un’epoca mentre sono meno di due anni. Tante cose sono cambiate e anche il tennis non è stato fermo a guardare. Alcaraz è ormai nell’enclave dei futuri papabili come n°1 del ranking, Lorenzo si è perso e ritrovato tra alti e bassi, partite straordinarie e altre da dimenticare. La classifica non lo ha ancora premiato del tutto.
Domani sarà quindi molto difficile rovesciare un pronostico che sembra già scritto ma credo che ci divertiremo perché Lorenzo non vorrà deludere. Lo aspettano in tanti e se giocherà i primi set come quelli mostrati al Roland Garros negli ultimi due anni con Nole e Stefanos immagino che anche per lo spagnolo qualche grattacapo non mancherà. Non è detto cioè che per lui sia una passeggiata.
Carlitos è fortissimo ma è irrequieto, un po’ stravagante e certe volte si fa prendere dalla voglia di esagerare. Oggi ad esempio nella seconda semifinale di giornata con Molcan ha avuto bisogno di un set nel quale si è fatto raggiungere un paio di volte – non sono mancati diversi errori banali – prima di far vedere tutto il suo talento nel tie-break e nella frazione successiva dominata.
Da Lorenzo domani mi aspetto una gran partita, altrimenti pazienza perché ci sarà sicuramente tempo per rifarsi. In fondo hanno solo vent’anni o giù di lì.
Alcaraz-Molcan 7-62 6-1