Dopo Djokovic, Shelton e Medvedev anche Carlos Alcaraz (1) si siede al tavolo delle semifinali dopo aver battuto Alexander Zverev (12) che negli ottavi aveva sconfitto al quinto set Sinner. A fare la differenza è stata la varietà dei colpi di Carlitos, in particolare le palle corte che hanno messo in netta difficoltà il tedesco che sicuramente ha risentito degli sforzi che ha fatto per sconfiggere l’altoatesino.
Onestamente, nonostante la sconfitta, non credevo che Zverev potesse recuperare in poco tempo una classifica così importante che lo metterà in gioco anche per le Atp Finals di Torino se lui, che non ha punti da difendere, riuscirà a fare qualche altro ottimo risultato. Consideriamo che ci sono alcuni player, in questo momento davanti a lui in classifica, che dovranno fare un buon finale di stagione se vorranno arrivare nel capoluogo piemontese.
Le prime palle break sono del tedesco nel settimo game ma Alcaraz riesce con coraggio ad annullarle. Nel game successivo la seconda del tedesco è troppo poco per l’iberico che si prende il punto e quindi anche il primo set visto che nel nono non concede nulla. 6-3 Alcaraz.
Quello che mi sorprende del murciano è di riuscire a giocare al meglio i punti fondamentali e alzare il livello solo quando è necessario. E’ questa una dote che solitamente si acquisisce con gli anni. Carlos ne ha solo venti e in questa specifica attitudine non riesco a ricordare nessuno che lo faceva con le stesse capacità. Zverev sembra accusare la fatica con Sinner ma soprattutto le improvvise folate vincenti dell’avversario che si avventa sulla palla come una furia togliendo le forze, punto dopo punto, a Sascha che è sempre costretto a rincorrere, a fare sforzi suppletivi, a provare soluzioni che sono difficili da inventare per un player che ha pochi colpi geniali.
Anche nel gioco da fondo campo, nonostante Zverev abbia una potenza di fuoco sicuramente valida, Carlitos eccelle e difficilmente si fa sorprendere. Nella seconda frazione arrivano i break al terzo e al settimo gioco con Alcaraz che chiude all’ottavo vincendolo a 15. 6-2 Alcaraz.
Zverev nel corso della partita ha avuto alcune palle break ma non è riuscito a concretizzare. Alcaraz in quelle occasioni non sbaglia, le fa sue. Quindi oltre a differenze tecniche – migliore palla corta e straordinarie risposte giocate spesso centrali che non danno tempo – Alcaraz si è dimostrato più forte anche mentalmente. Nella terza frazione sul 4-4 ha una palla break che fa sua portandolo a servire per il match. Chiude il decimo game a 15. 6-4 Alcaraz.
Medvedev ci dirà se Alcaraz potrà bissare la finale dello scorso anno. Immagino una semifinale impegnativa e che non si sbrigherà in tre soli set.
Alcaraz-Zverev 6-3 6-2 6-4