Non ci vuole certo uno scienziato del tennis per capire che tra la parte alta e quella bassa del tabellone ci sia differenza per quanto riguarda il livello delle partite. E non bisognava essere espertissimi per capire, appena estratto il tabellone, che sarebbe potuto succedere di arrivare all’inizio della seconda settimana con un tabellone non del tutto equilibrato.
Nella parte bassa oltre al quasi inscalfibile Djokovic (2), tra i migliori c’erano Auger (15), Tsitsipas (7), Rune (4) e Ruud (5). Sono giocatori che in questo momento, nel tennis c’è quasi sempre tempo per rimediare, sembrano aver perso la bussola, non trovano più il guizzo vincente capace di fare la differenza. Sono usciti neanche troppo sorprendentemente se si guarda il loro rendimento, non solo sul cemento, degli ultimi tempi. Hanno trovato maggior agio gli statunitensi con quattro giocatori – Tiafoe (10), Fritz (9), Paul (14) e Shelton –.
Interessante notare che, secondo molti visto il potenziale, finalmente è riuscito a battere un colpo Gojo, il croato che conoscemmo quando batté Sonego in Coppa Davis. Immagino strada chiusa visto che avrà di fronte Djokovic.
Interessante il percorso di un altro qualificato, Stricker, che ha ritmi molto elevati, un ottimo servizio e nel complesso un gioco difficile da controbattere. Con Tsitsipas ha fatto vedere il suo potenziale che è sicuramente alto anche se, purtroppo per gli svizzeri, non è neanche lontanamente l’equivalente di Federer come potenzialmente potrebbe essere Alcaraz rispetto a Nadal.
Spazio anche per la wild card australiana ventiduenne Hijikata che sulla sua strada non ha trovato giocatori di primissimo livello ma essere ancora presente nel tabellone nella seconda settimana è un suo grandissimo merito.
Alcaraz (1), che presiede la parte alta del tabellone, vede nei pressi due italiani, uno assolutamente imprevisto. Giocherà con Arnaldi, il sanremese che sta stupendo tutti per le doti tecniche, tattiche e fisiche. Ha dimostrato una capacità di resilienza che lo farà diventare almeno un top venti e forse anche qualcosa di più. Per ora a fine US Open entrerà nella top 50, che è tantissimo per un giocatore che ha iniziato a fare con continuità veramente sul serio solo da pochi mesi.
Zverev (12) sembra tornato e per Sinner (6) immagino possa essere una gatta da pelare non di poco conto. Aspettiamo tuttavia la rivincita Alcaraz–Sinner che, con il match point sprecato dall’altoatesino giusto un anno fa, merita una partita dai toni altissimi. Jannik ammise senza problemi che la sconfitta con il murciano ai quarti nello Slam statunitense era il dispiacere più grande della sua ancora giovanissima carriera.
Ben tornato al talento inglese Draper che ha ripreso a giocare da poco dopo seri problemi fisici. Rublev (8) alterna tornei interessanti a débâcle non di poco conto. In questo torneo è parso meno tormentato e in lotta con se stesso come spesso gli capita.
de Minaur (13) sembra avere un gioco in grado di mettere in crisi Medvedev (3) e a Toronto lo ha dimostrato. Negli Slam il russo che vive in Francia alza di molto il suo rendimento. Difficile pensare possa farsi sorprendere ma stiate certi che l’australiano di Spagna, The Demon, volerà su ogni palla per rendere difficilissima la vita a Daniil.
Alcune partite sembrerebbero dall’esito scontato, altre sono sicuramente incerte ma nel tennis chi scende in campo troppo tranquillo è più probabile che vada a fare la doccia per primo.
Partite di ottavi di finale:
Alcaraz-Arnaldi
Zverev-Sinner
Medvedev-de Minaur
Draper-Rublev
Hijikata-Tiafoe
Paul-Shelton
Stricker-Fritz
Gojo-Djokovic