Non è sempre come si vorrebbe e in un match tre su cinque è ancora più facile che ci siano dei momenti in cui la palla fila veloce, il braccio è sciolto e i punti arrivano a cascata mentre in altri, quando l’avversario è un signore tosto, ci siano delle situazioni in cui è difficile fare del proprio meglio.
E’ quello che è successo a Jannik Sinner (6) contro Stan Wawrinka che ha giocato una partita iniziata bene, con un secondo set da dimenticare mentre negli ultimi due il rendimento è salito quando per il trentottenne Stan il peso delle accelerazioni, delle rincorse, dei rovesci tirati a tutto braccio si è fatto sentire.
Forse molti immaginavano una partita più semplice, senza complicazioni con un unico giocatore in campo ma non è stato così perché lo svizzero è un giocatore vero, ha dimostrato di essere in forma e ha fatto sentire il peso della sua esperienza, degli oltre quindici anni di carriera.
Jannik iniziò proprio contro Stan la sua carriera Slam nel 2019 a Flushing Meadows e quella fu una partita che fece conoscere l’altoatesino a tutto il mondo del tennis. Fu da quel momento che s’incominciò a parlare di lui come di un campione dal futuro certo e i complimenti di Stan the Man a fine partita furono sinceri. Aveva capito di aver giocato con un ragazzo, aveva appena compiuto 18 anni, particolare e con le stigmate del campione.
Gli scambi sono subito duri, la palla corre veloce e non mancano gli errori. Jannik gioca in pressing, salva una palla break nel terzo gioco e strappa il servizio al sesto, cancella una palla del controbreak al nono e chiude con un ace. 6-3 Sinner.
La seconda frazione, come ho detto, è quella giocata peggio da Jannik, forse ha qualche piccolo dolore alla schiena ma soprattutto ha un avversario che in molte occasioni riesce a comandare e a far correre l’azzurro che perde per buona parte del tempo il controllo del gioco. L’altoatesino non cerca bene la palla, è spesso in ritardo, non è fluido al servizio, la seconda è spesso un assist per uno scatenato Wawrinka che brekka due volte, al secondo e all’ottavo game. Gli ultimi due giochi in particolare sono dominati dallo svizzero che porta a casa la frazione in circa tre quarti d’ora senza concedere opportunità di rimonta all’altoatesino che appare un po’ spaesato. 6-2 Wawrinka.
Nel terzo e nel quarto set arriva il cambio di passo: positivo di Jannik, negativo di Stan che al secondo turno di battuta sbaglia un paio di volte di diritto e commette un doppio fallo che fanno salire l’altoatesino sul 2-1. Jannik ha resettato, non è più la versione del set precedente perché torna aggressivo, gioca di ritmo mentre Stan fa fatica a stargli dietro, a reggere lo scambio. Aumentano le discese a rete in punti non banali, si vede che sulle verticalizzazioni e sul posizionamento quando c’è da prendere il punto dalle parti del net è stato fatto un buon lavoro e i risultati incominciano a dare i loro frutti.
Wawrinka non ha tuttavia vinto tre Slam in un periodo difficilissimo non a caso. Riesce a pareggiare il conto all’ottavo gioco complici alcuni errori di Jannik ma Sinner è immediatamente reattivo. Alla terza opportunità fa suo il nono game e chiude in sicurezza nel successivo. 6-4 Sinner.
Nel quarto set si vede il Sinner migliore, più lucente, con maggiori variazioni ma ora è più sicuro, tranquillo perché ha capito che il match sta andando nella sua direzione. Stan è stanco, commette un maggior numero di errori perché non riesce a più a tenere il ritmo in progressione di Jannik che brekka al primo e al settimo gioco per far sua una partita non banale come qualcuno poteva pensare. 6-2 Sinner.
Jannik è fortissimo dal punto di vista mentale anche se ci sarà bisogno di una versione migliore se vogliamo vederlo scalare la vetta. Intanto negli ottavi incontrerà Zverev che ha sconfitto Dimitrov con il terzo e il quarto set dominati dopo l’equilibrio dei primi due.
Sinner-Wawrinka 6-3 2-6 6-4 6-2