Immaginavo che il match che avrebbe dovuto affrontare Fabio Fognini contro l’olandese Tallon Griekspoor, magari non conosciutissimo al grande pubblico, ma capace di vincere lo scorso anno otto Challenger, sarebbe stata una partita a dir poco improba.
Il match è durato meno di due ore e l’eloquente punteggio di 6-1 6-4 6-4 spiega al meglio quale sia stato l’andamento del match. Fabio, che non è apparso rapido negli spostamenti e che non ha servito bene, non è riuscito quasi mai ad opporsi ad un giocatore in fiducia che ha un ottimo servizio e che ha delle buone capacità di variare i colpi da fondo che sono molto sicuri.
Fognini è stato brekkato al secondo e al sesto gioco nel primo set, nel secondo al quinto e a 0 nel nono game. Il ligure ha avuto solo due palle break, rientrate, nella seconda frazione. Veramente troppo poco per pensare di fare un match alla pari con un giocatore in piena ascesa e molto consapevole dei propri mezzi.
Salvatore Caruso era entrato nel tabellone principale grazie all’esclusione di Djokovic. Il suo avversario, il serbo Miomir Kecmanovic, si è rivelato di una categoria superiore.
Salvo ha fatto partita quasi alla pari solo nel primo set nel quale è stato bravo a recuperare un break e a riportarsi sul 4-4. Da quel momento tuttavia il serbo ha sciorinato un gioco più potente e sicuro da fondo. Per il siciliano è così calata la notte.
Miomir ha controbrekkato nel game successivo alla terza opportunità e non ha lasciato spazio al siciliano che non è più riuscito a scambiare con continuità. Troppi gli errori gratuiti di Caruso e per un giocatore che fa della regolarità la sua arma vincente la partita è diventata impossibile da giocare.
Griekspoor-Fognini 6-1 6-4 6-4
Kecmanovic-Caruso 6-4 6-2 6-1