Non si può certo dire che quest’anno Lorenzo Musetti sia stato fortunato nei sorteggi dei tornei Slam. Se l’ostacolo al primo turno nell’Open d’Australia – De Minaur – era difficile ma non impossibile, la fortuna gli aveva girato le spalle al Roland Garros dove ha incontrato Tsitsipas, ma anche qui a Wimbledon la sorte non l’ha baciato.
Taylor Fritz (11), che ha appena vinto il torneo di Eastbourne, era un avversario difficile perché è un giocatore in netta ascesa e sui manti erbosi se la cava abbastanza bene anche se il cemento rimane la superficie preferita.
Lorenzo con i suoi movimenti ampi e una posizione sul campo arretrata, nonostante il gran tocco, non ha un gioco che si adatta perfettamente all’erba.
Oggi lo abbiamo visto in crescita rispetto all’anno scorso dove perse in modo molto netto contro Hurkacz, anche se allora non aveva potuto fare alcuna preparazione.
Oggi ha giocato molto bene l’inizio match dove ha mostrato il suo talento che è cristallino, puro come uno zaffiro.
Ha avuto nel primo set la palla per il doppio break, quella del 4-1. Non credo che se l’avesse realizzata e avesse vinto la prima frazione l’esito finale del match sarebbe stato diverso perché il californiano che ha cinque anni più del carrarino si è mostrato giocatore più formato e maggiormente capace di concretizzare nei momenti importanti.
Nel primo set Taylor ha recuperato dal 2-4 e ha chiuso nel decimo gioco. Nel secondo Lorenzo che aveva avuto a metà set un’altra palla break, ha dovuto cedere sempre al decimo gioco quando Fritz ha chiuso alla quarta opportunità.
Nel terzo set l’azzurro probabilmente ha pagato, oltre che l’inesperienza e la mancanza di abitudine di giocare sul manto erboso, la poca convinzione nel riuscire a fare ancora match. Fritz ha strappato il servizio al sesto gioco dopo che si era salvato da un’altra palla break che Lorenzo ha avuto ad inizio frazione.
Lorenzo è ancora un palazzo in costruzione e sta provando a modificare movimenti e posizioni in campo. Ha solo vent’anni e su di lui non valgono giudizi definitivi come qualcuno ogni tanto fa.
Probabilmente avremo fra qualche anno un campione anche se il suo gioco è così complesso che va ancora messo in ordine. Quando le tessere del mosaico prenderanno il loro posto potremo gioire definitivamente anche per lui, in particolare sul rosso che rimarrà comunque la sua superficie d’elezione.
Fritz-Musetti 6-4 6-4 6-3