L’anno scorso fu gioia vera quanto inaspettata la vittoria di Nadal per la seconda volta in carriera all’Australian Open battendo Medvedev in rimonta di set e game nel quinto. Quest’anno siamo costretti a raccontare un’altra storia che però non avviene completamente inaspettata. Già al primo turno Rafael Nadal (1) contro Draper aveva mostrato alcuni chiari – scuri che mettevano in dubbio che il suo stato di forma fosse ottimale per affrontare da protagonista il primo Major dell’anno.
Ne abbiamo avuto conferma al secondo turno nella sconfitta contro il californiano Mackenzie McDonald che lo ha battuto in tre set. L’incontro è sembrato segnato fin dalla prima frazione nella quale il maiorchino è apparso subito in difficoltà e non in grado di reggere il ritmo dello statunitense che è uno specialista di questi campi.
McDonald strappa il servizio per ben due volte a Rafa che fa solo in tempo a reagire parzialmente ma non a evitare lo scoro di 6-4 per lo statunitense che è particolarmente centrato e capace di trovare variazioni al suo gioco che rendono ancora più difficile la partita dello spagnolo che è sempre costretto a contenere.
Il dramma per Rafa è in agguato. Sul 3-4 e dopo qualche buon suo punto per rimanere aggrappato al match con la solita grinta, arriva uno scatto troppo violento che lo costringe a uscire fuori dal campo per farsi medicare. Rafa nonostante il problema fisico all’anca che lo fa muovere ancora peggio e commettere molti errori, si dimostra un campione in lealtà.
Potrebbe ritirarsi perché è ben consapevole che, indipendentemente dal risultato di oggi che è già negativo, la sua avventura all’Australian Open 2023 è finita, per non compromettere ulteriormente la condizione fisica che dovrà essere più che soddisfacente se vorrà giocare bene sulla terra, in particolare Parigi. Rimane invece in campo perché come ha spiegato nella conferenza stampa dopo la partita non gli sembrava giusto che il difensore del titolo dovesse ritirarsi. Perde per 6-4 anche il secondo set.
La terza frazione è la più combattuta e questo ci dice molto su che tipo di campione è Rafa. Non ci sono break fino al momento della capitolazione che arriva all’undicesimo gioco quando il maiorchino perde il servizio. Per McDonald arriva il momento di chiudere. Lo fa senza tremare in quello successivo per 7-5. Per il bravo statunitense è il successo della vita e poco importa che non sia arrivato contro il miglior Nadal. Con il maiorchino tirato a lucido non ci sarebbe mai riuscito.
Rafa dopo questa sconfitta, con la scadenza dei 2000 punti dello scorso anno, esce sicuramente dalla top five ma non credo che questo sia il rammarico maggiore. Il problema vero è che non riesce più a essere in buone condizioni di salute per un periodo mediamente lungo e questo potrebbe farlo decidere a seguire Federer sulla via del ritiro. Tennisticamente lo tiene ancora in vita la speranza di aggiungere un’altra perla al Roland Garros. Quando si renderà conto che non è più possibile appenderà anche lui, con tutti gli onori che si devono ad un campionissimo, la racchetta al chiodo.
Mcdonald-Nadal 6-4 6-4 7-5