I tanti tifosi italiani di tennis incominciarono a conoscere e ad amare svisceratamente Jannik Sinner domenica 12 maggio 2019 quando sul Centrale del Foro Italico recuperò una partita che sembrava persa contro Steve Johnson, l’avversario che domani incontrerà al secondo turno dell’Australian Open.
Perso il primo set e ricambiato da un secondo quasi perfetto – entrambi finirono con l’identico punteggio di 6-1 – il ragazzo di San Candido che avrebbe compiuto 18 anni dopo tre mesi si ritrovò sotto per 5-2 nel terzo. Annullato un match point con una coraggiosa discesa a rete, annichilì il suo avversario, allora n°59 del mondo, con una serie di punti vincenti in particolare da fondo campo ed entusiasmò il pubblico che lo invocava a gran voce.
Quel giorno Jannik era il n° 262 della classifica Atp ma di rumore intorno al suo nome se n’era già fatto un po’. Stava scalando velocissimamente la classifica grazie soprattutto alla vittoria nel Challenger di Bergamo e ai successi nei Future di Trento e Santa Margherita di Pula.
Quel giorno a Roma, oltre alle doti tecniche ancora un po’ acerbe, si capì in modo limpido che il futuro del tennis non poteva prescindere da questo ragazzino dai capelli rossi mal pettinati che aveva nel carattere, nella capacità di giocare al meglio i punti importanti, nell’assoluta mancanza di paura nei momenti decisivi, le doti prioritarie che accumunano solo i grandi campioni.
Da allora Jannik ha scalato la classifica ed è entrato nella top ten a differenza del suo avversario, oggi trentaduenne, che è appena sopra la centesima posizione. I due si sono incontrati nello scorso mese di agosto nei quarti di finale del torneo di Washington. Vinse abbastanza agevolmente l’altoatesino.
Cosa sperare per domani? Jannik mi sembra destinato senza tanti problemi ad entrare nei sedicesimi di finale affiancando Berrettini e Sonego che già ci sono riusciti oggi.
Per Jannik si prospetta, in caso di vittoria, un possibile incontro con Murray anche se io non sottovaluterei il nipponico Daniel che incontrerà il britannico, e poi … si vedrà. E’ inutile come ha già fatto qualcuno vederlo nei quarti e forse anche oltre.
Il tennis insegna che ogni partita è unica e irripetibile e che le variabili che entrano in gioco sono tantissime. Io preferisco non fare voli pindarici. Per adesso c’è il californiano Steve Johnson. Per le partite successive meglio non correre troppo avanti con le previsioni. Di solito nel tennis non portano benissimo!