Com’era nelle previsioni Jannik Sinner ha battuto Steve Johnson e si è aggiunto a Berrettini e Sonego che già ieri erano arrivati al terzo turno del tabellone. Jannik si è dimostrato superiore fin dai primi scambi in ogni zona del campo e in tutte le soluzioni. Non ha mai corso rischi particolari. E’ sempre stato in pieno controllo del match.
Nel primo set Sinner parte velocissimo dai blocchi di partenza vincendo i primi otto punti della partita. L’altoatesino con una soluzione di palla corta porta a casa il secondo break di fila. Steve prova a giocare al meglio le sue carte: lo slice di rovescio, il servizio e il gran diritto che tuttavia necessita di una preparazione troppo ampia.
Jannik non perde campo e martella con facilità e disinvoltura. Sembra in perfetta forma fisica, è molto reattivo. L’altoatesino varia ritmo e velocità della palla con estrema facilità e chiude il set sul 6-2 perdendo solo due punti al servizio.
Nel secondo set lo statunitense prova a chiudere i punti il più velocemente possibile cercando sempre il massimo del rischio. Non vuole allungare gli scambi perché spesso si trova in ritardo visto il ritmo del giocatore di San Candido. E’ bello vedere Sinner cercare i punti anche a rete. E’ la dimostrazione lampante che sta lavorando in modo proficuo anche sull’aspetto della verticalizzazione del gioco.
Jannik indubbiamente sta mettendo nel repertorio diverse variazioni che fino ad un anno fa non aveva, le potremmo definire costruzione di un campione che non arrivano mai né per caso né per gioco, ma solo con tanto lavoro quotidiano. Jannik ha una palla break al quinto gioco che non sfrutta ma dà sempre l’impressione di voler disporre abbastanza facilmente dell’avversario.
Mentre i giochi per l’altoatesino passano senza problemi lo statunitense si trova spesso in leggera difficoltà, solo il servizio lo mantiene a galla. E’ ben giocato, spesso piatto. Johnson ha comunque game al servizio abbastanza complicati. Nel nono gioco, alla prima opportunità, c’è il break a favore di Sinner che chiude la frazione sciorinando buone prime e ottime conclusioni.
Nel terzo set Jannik è soffocante nella risposta. Il californiano viene preso alla gola, gli manca l’aria. Ormai credo che anche la fiducia di mettere in difficoltà il giocatore italiano gli stia incominciando a mancare. E’ subito break confermato.
Steve non trova più alternative di gioco valide. Anche se il californiano nel quarto game trova l’unica palla break del match a suo favore, Jannik continua a giocare concentrato e con pochi errori nel game più complicato al servizio. Johnson non ha più nulla da perdere, quindi gioca con il braccio sciolto e trova alcune soluzioni, in particolare di diritto, da applausi.
Sinner conclude il match con assoluta tranquillità. Al servizio negli ultimi due game non rischia più niente. Una risposta incrociata ed un errore dello statunitense al nono gioco portano a Sinner un secondo break che è set.
Jannik non giocherà con Murray come molti pensavano ma con il giapponese Daniel che anche se non ha lo status di campione del britannico è in un buon periodo di forma. Jannik chiaramente è favorito.
Per Daniel sarà il quarto italiano che incontra nel torneo, questo però di ben altra caratura rispetto ai precedenti battuti nelle qualificazioni che sono stati Arnaboldi, Moroni e Caruso. Il nipponico nei cinque match già disputati in questa edizione dell’Australian Open non ha ancora perso un set
Sinner-Johnson 6-2 6-4 6-3