Non era mai successo nella storia del tennis italiano. Due altoatesini, separati da 17 anni e uniti da una amicizia intergenerazionale iniziata quando Jannik era bambino e tenuta insieme dal coach Max Sartori che ha scoperto entrambi, sono arrivati al terzo turno di Flushing Meadows.
Il più giovane è alla terza partecipazione. Due anni fa incontrò Wawrinka che in quel momento era troppo per lui, mentre l’anno scorso fu sfortunato perché in vantaggio di due set fu fermato più dai crampi e da una situazione fisica precaria che da Khachanov.
Seppi, che da alcuni anni si è trasferito in Colorado, è alla sua diciannovesima partecipazione ma, a differenza degli altri Slam nei quali ha raggiunto almeno una volta la seconda settimana, a New York si è fermato per quattro volte al terzo turno.
Ieri hanno vinto con giocatori di spessore diverso e in modo differente, anche se entrambi in quattro set.
Seppi ha mostrato contro il polacco Hurkacz (10) il meglio del suo repertorio: palle lunghe e precise, buon servizio, alcune discese a rete anche in controtempo, capacità di giocare scambi abbastanza lunghi che dimostrano lucidità tattica, forma fisica, capacità di soffrire e determinazione che speravo ma non mi aspettavo.
Sinner ha giocato un match molto controverso. E’ partito bene, anche perché la wild card 19enne Svajda che aveva battuto Cecchinato al primo turno e che due anni fa aveva perso da Lorenzi – sempre italiani nel suo destino! – ha impiegato almeno un’ora per registrare i suoi colpi. Quando l’ha fatto ha messo in difficoltà il nostro soprattutto sul lato del rovescio, aggredendolo con palle velenose, lunghe e velocissime.
A dir il vero Sinner ha avuto problemi di crampi anche se leggeri, mal di schiena e camminava rigido, sofferente. Ha probabilmente subito un forcing che non s’aspettava e in certi momenti l’ho visto infastidito ma sempre concentrato per portare a casa la partita.
Per la cronaca Andreas ha ceduto come contro Fucsovics il primo set, nel secondo gli è bastato un break al terzo game, nel terzo è stato bravo a rimanere concentrato e a fare il break decisivo nel fatidico settimo gioco. Anche nel quarto set è scappato avanti ma il polacco lo ha ripreso. Il tie-break è stato giocato al coltello, punto su punto. Bravissimo Andreas a chiuderlo per 8 punti a 6.
Pe Jannik si sono dimostrati determinanti i tesoretti dei primi due set. Il primo vinto nettamente, il secondo annullando palla set sul 3-5 e controbrekkando al game successivo. Ha dominato il tie-break. Nel terzo set le difficoltà sono aumentate anche perché il gioco dello statunitense si è fatto più aggressivo da fondo. Aveva sempre più spesso l’iniziativa anche se Sinner non ha sfruttato due palle match che avrebbero potuto chiudere l’incontro. Svajda non si è fatto intimorire trovando le risorse per recuperare e vincere un tie-break molto lottato.
Nel quarto abbiamo visto Sinner soffrire, ma tenere duro. La partita era da vincere, da portare a casa, il turno da superare. Break decisivo al nono gioco ma il ragazzino statunitense non scomparirà nella notte di ieri. Credo che lo rivedremo nel giro di un paio di anni a giocare con maggiore autorevolezza i grandi tornei.
Domani Seppi incontrerà Otte, il giustiziere di Sonego. La regolarità, la capacità di far viaggiare molto la palla dovrebbero fare la differenza. Sinner dovrà stare molto attento a Monfils che sta ritrovando la voglia di giocare per sé e per il pubblico.
Seppi-Hurkacz 2-6 6-4 6-4 7-66
Sinner-Svajda 6-3 7-62 66-7 6-4