La partita di oggi per Andreas Seppi poteva sembrare la più semplice. Dopo aver battuto l’ungherese Fucsovics e il polacco Hurkacz il match giocato contro Oscar Otte, un tedesco mai entrato nella classifica che conta, speravo fosse poco più di una formalità.
Invece nascondeva delle insidie che si sono palesate. Il tedesco sta vivendo le due più belle settimane della sua carriera tennistica. Ha rischiato di uscire nel tabellone di qualificazione, in particolare con il francese Lestienne, ma una volta entrato in quello principale ha incominciato a vincere e a convincere.
Il gioco è poco ortodosso, la sua tecnica è approssimativa. Mi sembra quasi un autodidatta che ha imparato a giocare contro il muro e ha trovato pochi maestri pazienti. Il servizio, anche se la palla viene colpita in fase ascendente, è veloce ed efficace, il diritto porta tanti punti, il rovescio non è quello di Gasquet.
Vince, tuttavia vince. Lo sa Sonego e oggi lo ha capito anche Seppi che col passare delle partite sente la fatica di quelle precedenti. Oggi era meno pimpante dei giorni scorsi e si è visto. Non credo che il tedesco sia diventato un campione a 28 anni e nel giro di pochi giorni.
Sta giocando nell’esaltazione del momento. Gli riesce quasi tutto quello che prova. Lunedì incontrerà Berrettini. Speriamo che il sogno finisca. Intanto oggi ha quasi dominato il match. Non ha mai rischiato di perderlo neanche quando Andreas si é lanciato in uno spericolato recupero. L’altoatesino, vinto il terzo set, dopo aver perso i primi due, ha avuto nel quarto una palla break che lo avrebbe portato sul 2-0. Fallita l’occasione è scivolato all’undicesimo gioco. Al dodicesimo il buon Oscar ha chiuso il match. Lo rivedremo lunedì. Credo che con Matteo non parta favorito.
Otte-Seppi 6-3 6-4 2-6 7-5