Il giovane spagnolo dopo un inizio di stagione con problemi fisici vince il primo torneo 1000 dell’anno e il terzo della carriera.
Sul campo centrale dell’Indian Wells Garden si è giocato l’ultimo atto tra Carlos Alcaraz (1) e Daniil Medvedev (5). Lo spagnolo ha vinto il primo Masters 1000 di stagione dopo aver avuto vari problemi muscolari e aver giocato solo due tornei sul rosso in Sudamerica, per altro vincendone uno e perdendo l’altro in finale sempre contro Norrie. Daniil è giunto a questo appuntamento con una striscia in attivo di diciannove match vinti, solo cinque set lasciati agli avversari e tre trofei sollevati: a Rotterdam, Doha e Dubai.
La partita si preannunciava lunga e interessante, ma nulla di tutto questo è avvenuto perché l’incontro è finito in circa 70 minuti. Carlos ha dominato fin dai primi scambi dimostrando atleticità e forza fisica, fluidità nei movimenti e potenza, colpi tecnici di livello eccelso che hanno finito per annichilire l’avversario che non è mai stato in partita. Daniil non ha avuto palle break ed è arrivato ai vantaggi solo nell’ottavo game del secondo set, cioè quando la partita non aveva più niente da dire ed era praticamente finita.
Alcaraz è giunto in finale dopo aver superato nell’ordine, partendo dal secondo turno, il qualificato Kokkinakis, Griekspoor (31), Draper, Auger Aliassime (8) e Sinner (11) in semifinale.
Dopo aver battuto l’australiano in sicurezza lasciandogli soltanto sei giochi ha superato sempre in due set l’olandese che ha resistito nella prima frazione raggiungendo il jeu decisif e subendo solo un break al secondo gioco del secondo parziale.
Partita a senso unico di Carlos con Draper che si ritirato dopo meno di un’ora all’inizio del terzo gioco della seconda frazione. Il primo set è stato senza storia con il murciano che ha brekkato immediatamente e ha strappato il servizio al quinto gioco, chiudendo di fatto il match, dopo aver annullato tre palle break al secondo.
La partita di Alcaraz contro Auger è stata entusiasmante. I precedenti davano il canadese in vantaggio 3 a 0, ma il murciano ha mostrato un tennis aggressivo, potente e in spinta fin dai primissimi scambi. Anche Auger non era da meno con colpi potenti e solidi trovando punti straordinari.
Il quinto gioco nel primo set è stato decisivo. Il canadese ha dovuto cedere il servizio e anche se nel decimo Felix ha avuto la palla per rientrare non ha saputo cogliere l’occasione. Nel secondo set dopo un iniziale break per parte, il match ha vissuto game interlocutori fino al nono quando Carlos è passato alla terza opportunità e ha tenuto in scioltezza nel gioco successivo.
L’incontro di semifinale con Sinner ha visto il murciano vincere in due set con il primo più combattuto e arrivato al tie-break. Per l’altoatesino il problema si è rivelato il servizio. Ha tenuto una percentuale di prime troppo bassa e ha commesso alcuni doppi falli che hanno fatto la differenza. Carlos ha giocato più aggressivo e non ha dato ritmo. Anche nel jeu decisif l’iberico ha avuto più coraggio e questo ha pagato quando si è trattato di chiudere.
Nel secondo set la distanza è aumentata, Carlitos è stato molto meno falloso e una volta ottenuto il break al primo turno di servizio di Jannik non gli ha più permesso di rientrare. È stato bravo l’azzurro ad annullare nel sesto gioco tre opportunità che avrebbero consentito all’iberico di chiudere con un punteggio troppo severo.
Medvedev nel suo percorso ha battuto al secondo turno Nakashima, quindi Ivashka, agli ottavi Zverev (12), poi Davidovich Fokina (23) e in semifinale Tiafoe (14).
Daniil dopo aver superato in due set lo statunitense di origini nippo vietnamita Nakashima ha battuto facilmente, anche se in tre frazioni, il bielorusso Ivashka. Il moscovita ha vinto la prima, si è distratto all’ottavo game del secondo set, ma non ha avuto alcun problema a chiudere in quella decisiva brekkando al secondo e al quarto game. Non ha sfruttato tre match point consecutivi ma ha chiuso facilmente per 6-1.
Match di spessore è stato l’ottavo di finale che ha visto opposti Medvedev a Zverev. I due player si sono incontrati nell’arco di circa sette anni ben 12 volte. L’ultima è stata la finale delle Atp Finals di Torino vinta dal tedesco di origine russa.
Daniil dopo la sconfitta al terzo turno nello slam australiano ha vinto tre tornei con 16 incontri al suo attivo. Alexander dopo l’intervento alla caviglia destra in seguito alla brutta caduta nella semifinale dello slam parigino sta provando a ritrovare la forma.
Primo set a favore di Sascha che ha vinto il tie-break. Anche il secondo si è concluso al jeu decisif ma a favore del moscovita che ha proseguito il match nonostante sia caduto nel sesto gioco e si sia fatto fasciare la caviglia destra leggermente gonfia.
Nel set decisivo dopo un sostanziale equilibrio fino al decimo gioco Daniil ha sfruttato una palla break in seguito al doppio fallo di Zverev e ha chiuso senza cali di concentrazione nel dodicesimo game vinto a 0 un match non particolarmente bello.
Ai quarti di finale Medvedev ha superato senza particolari difficoltà Davidovich Fokina, il player meno competitivo tra i migliori otto. Primo set senza storia con la palla del moscovita che correva veloce e con lo spagnolo che cercava variazioni per cambiarne l’inerzia.
Il secondo, sicuramente più interessante, ha visto comunque Daniil sempre in controllo. Dopo un sostanziale equilibrio fino all’ottavo game la partita si è chiusa con il moscovita che ha servito nel dodicesimo gioco senza problemi.
Match di semifinale con Tiafoe che ha nel moscovita, visti i precedenti, il favorito. I primi game sono stati interlocutori e di sostanziale parità con Daniil che giocava profondo e come un muro rimandava tutto mentre Frances cercava di dare fastidio con il servizio ad uscire che il russo impattava difficilmente. L’equilibrio si è rotto nell’undicesimo game con il break del moscovita che vive a Nizza e con la sua successiva chiusura del set.
Altra storia la seconda frazione dove si sono visti diversi colpi di scena. Daniil ha brekkato immediatamente costringendo lo statunitense ad inseguire. Nel nono gioco Medvedev non è riuscito a sfruttare tre palle match e Frances, giocando serve&volley si è avvicinato e quindi con un doppio fallo di Daniil, abbastanza improvvisamente, ha completato l’aggancio.
Il russo ha strappato la battuta a 0 nell’undicesimo ma nel successivo è il player di Hyattsville che ha restituito la cortesia rimandando tutto al jeu decisif che Medvedev è riuscito a chiudere in controllo e senza perdere lucidità.
Gli azzurri presenti oltre a Sinner che ha perso con Alcaraz, di cui ho già detto, erano Fognini, Musetti (19), Berrettini (20) e Sonego.
Fognini era impegnato con il ventenne statunitense Shelton e ha perso nettamente. Nella precedente trasferta sudamericana d’inizio stagione aveva vinto solo un match dei quattro disputati.
Con un buon inizio Fabio si è portato avanti ma si è fatto raggiungere nel quarto gioco, la parità è rimasta fino all’ottavo poi lo statunitense ha sfruttato nel decimo tre errori gratuiti dell’azzurro ed è riuscito a chiudere in modo spettacolare.
Nel secondo è migliorato il rendimento al servizio di Shelton che è passato subito in vantaggio e ha tenuto sotto controllo la possibilità di rientro per Fabio che ha fatto alcuni pezzi di bravura ma ha anche commesso diversi errori che hanno consentito al player di Atlanta di chiudere nel settimo gioco.
Anche Musetti non è riuscito a superare il turno. Era opposto a Mannarino, player mancino dal rovescio di difficile interpretazione e dal diritto giocato a tagliare il campo.
Lorenzo che è sembrato in migliori condizioni fisiche rispetto ai match in Sud America, è partito meglio. Ha tenuto fino al sesto gioco ma ha ceduto il servizio nel successivo consentendo al transalpino di chiudere con sicurezza il set.
Nel secondo Mannarino è riuscito a strappare nel terzo gioco riuscendo a tenere fino al sesto annullando un possibile break. Nell’ottavo game Adrian subiva il break perché su vantaggio Musetti il giudice di sedia gli comminava un penalty point per abuso verbale. Il carrarino nei successivi non riusciva a sfruttare la situazione perché negli ultimi giochi era sempre il francese a rischiare maggiormente e a fare più pressione.
Berrettini ha deluso nel match con Taro Daniel. Matteo che ha iniziato male la stagione, dopo un discreto inizio di partita si è fatto raggiungere perdendo il primo set al tie-break. Nel secondo si è vista un’ottima versione del romano che è riuscito a brekkare al primo, al terzo e al quinto game rimandando quindi il verdetto alla frazione decisiva.
Purtroppo nel terzo il nippo statunitense è partito come uno sprinter, ha brekkato nel secondo e ha avuto l’occasione per chiudere virtualmente. La possibilità non è riuscita e Matteo, pur restando nel match, non ha inciso in risposta e ha consentito a Taro di terminare nel nono gioco una partita di contrattacco e ordinata.
Sonego ha deluso. Ha incontrato l’australiano Kubler con il quale aveva due precedenti, persi entrambi. I player sono rimasti appaiati fino all’ottavo gioco con Lorenzo che ha giocato solo in parte in modo aggressivo e con discrete prime. Un pessimo nono game dell’azzurro ha consentito all’australiano di brekkare e chiudere la frazione nel successivo.
Anche nel secondo c’è stata una sostanziale parità con i player che hanno chiuso la maggior parte dei punti con scambi brevi. Solo nel sesto gioco Lorenzo ha avuto la prima palla break annullata da un buon servizio. Il match si è chiuso al tie-break giocato decisamente male da Sonego.
Quattro gli italiani presenti nel tabellone di qualificazione: Marcora, Arnaldi, Bellucci e Passaro. Nessuno è riuscito a passare nel main draw. Bellucci si è fermato al primo turno con Albot, nel secondo Marcora ha perso nettamente dall’australiano Vukic, Arnaldi dall’altro australiano Kokkinakis e Passaro si è ritirato nel secondo set con il ventiquattrenne cinese di Taipei Wu quando stava perdendo 6-2 3-0.