Se non fosse per la presenza di Nadal che ieri contro Opelka ha vinto il 19° incontro dell’anno darei Alcaraz favorito per la vittoria finale. Il mio pronostico, di solito non ci prendo mai, non è razionale ma emotivo.
Lo so che Carlos è nato a Murcia – che non è una città italiana – ma non posso negare che il diciottenne spagnolo che ha dominato il torneo Next Gen di Milano lo scorso novembre, che migliora di partita in partita e stupisce ogni volta che tocca la palla, mi abbia stregato.
Non ho certo dimenticato Sinner e Musetti, le nostre giovani stelle e che tali rimangono – immagino che avranno una carriera di livello altissimo – ma il modo in cui Carlos gioca e vince non può lasciare indifferenti.
Un esempio è il match giocato contro Monfils che ha tenuto botta solo nel primo set. Nel secondo il francese è sembrato fare passarella, intento più a divertire il pubblico che a giocare a tennis.
Probabilmente Gael che veniva dalla vittoria contro Medvedev era stanco, ma il modo di vincere e la serietà con la quale il ragazzo spagnolo affronta ogni 15 non può non accendere gli animi. Qualcosa di più di un predestinato. E’ come se già fosse nella top ten, è veramente questione di poco.
Carlos Alcaraz incontrerà nei quarti Cameron Norrie. E’ sicuramente un test probante e a dir la verità per nulla scontato. Cameron è l’esempio che si può migliorare anche quando non si è più un ragazzino. Il britannico a vent’anni ha privilegiato gli studi negli States, preferendo un ingresso morbido nel Circuito Atp.
I risultati, in particolare nel 2021, sono arrivati con molta continuità. Ricordiamo che è il detentore del titolo a Indian Wells. La vittoria contro il giovane Brooksby è arrivata in modo perentorio. Il primo set è scivolato via come una saponetta bagnata, il secondo è stato più combattuto. Cameron ha lasciato sfogare il giovane di Sacramento nei primi game ma poi lo ha ripreso e superato al settimo gioco. Al nono è arrivato lo strappo definitivo.
Nadal–Kyrgios è un altro quarto di finale da non perdere. Tra i due non corre buon sangue – hanno spesso polemizzato – ma credo proprio che il rispetto dell’australiano nei confronti di un’icona come il maiorchino non possa mancare.
Il giocatore di Canberra su otto incontri ha battuto tre volte il player di Manacor. Questo significa che ha nel suo braccio talentuoso la capacità di metterlo in difficoltà.
Rafa sta salendo di livello. Ieri ha vinto un match per nulla banale e scontato contro Opelka, altro giocatore che dimostra che si può migliorare anche quando si è superata l’età dello svezzamento tennistico e si è alti come un pivot.
L’australiano finora non ha perso un set, sembra euforico e gli è tornata la voglia di giocare anche se ieri si è potuto al massimo allenare perché Sinner ha dato forfait per problemi di salute. Speriamo che torni l’occasione, sarebbe uno spettacolo da non perdere.
Non possiamo negare che le partite della parte bassa del tabellone siano meno allettanti, senza togliere alcun merito a chi è ancora in gioco.
Kecmanovic è forse il tennista meno atteso. Pochi pensavano che potesse spingersi fino ai quarti. Due le imprese che ha dovuto compiere. Battere Cilic annullandogli due palle match al tie-break del terzo set e sconfiggere con nostro immenso dispiacere la testa di serie n°6.
Berrettini non ha giocato questo torneo nelle migliori condizioni. Ha provato a ritrovare le sensazioni giuste partita dopo partita ma non ha mai convinto a pieno. Durante la settimana ha giocato bene solo a tratti, entrava ed usciva dal match senza mai far sentire il peso dei suoi colpi, il carisma che non può non suscitare il finalista di Wimbledon della scorsa edizione.
Matteo con il serbo ha incominciato molto male, ha vinto il tie-break del secondo, ma nel terzo set è apparso confuso tatticamente proprio nel momento in cui era necessaria la massima lucidità. Per il romano bisogna sperare che possa giocare con continuità, la fiducia sarebbe la logica conseguenza.
Miomir Kecmanovic giocherà con Taylor Fritz, il giocatore di casa che lo scorso anno batté Zverev. Si è molto prodigato per entrare negli otto. Gli sono stati necessari due tie-break per battere prima Munar e poi De Minaur con il quale ha vinto un match in rimonta e giocato sul filo dei punti fino al tie-break finale.
L’ultimo quarto di finale vede di fronte Andrej Rublev, che ieri ha battuto Hurkacz in un match equilibrato ma meritato, a Grigor Dimitrov. Andrej ha raggiunto la sua dodicesima vittoria consecutiva dimostrando di essere in questo momento il giocatore russo maggiormente in fiducia. Il suo gioco continua a non prevedere il piano B, ma il piano A mi sembra sempre più convincente e vincente.
Come possiamo dare torto a un giocatore che vince quasi sempre? Il suo problema è quello di sconfiggere anche chi lo precede nella classifica mondiale e giocare con altri esiti negli Slam. In quelle circostanze non ha ancora convinto.
Il numero 33 ha portato fortuna a Dimitrov che d’incanto ha ritrovato, come ogni tanto gli capita, il suo tennis migliore. Non era certo facile battere Isner che sul cemento americano gioca da sempre le sue migliori partite. Ha brekkato al quarto game del primo set e vinto il tie-break nel secondo con un gioco tecnicamente ineccepibile e con pochi gratuiti a dimostrazione di una ritrovata fiducia e serenità. Il problema per Grigor è capire quanto durerà.
Mancano i primissimi, se si esclude Nadal che ha già fatto sapere che non giocherà a Miami, ma il tennis che ci apprestiamo a vedere è sicuramente di qualità.