Che l’avversario di Rafael Nadal (4), come secondo turno, fosse molto difficile lo si sapeva. Che il match avesse l’andamento che abbiamo visto penso se lo aspettassero in pochi. Partita pirandelliana dai tanti volti. Tie-break al terzo set non adatto ai deboli di cuore.
Chi credeva che Rafa nella terza frazione sul 2-5 con due break da recuperare fosse in grado di fare l’ennesima remuntada? E’ vero, avevamo negli occhi l’impresa dell’Australian Open contro Medvedev ma il giovane Sebastian Korda stava giocando con una scioltezza di braccio che sembrava impossibile che si facesse riprendere.
Nell’ottavo game sono arrivati gli errori dello statunitense forse per la tensione emotiva troppo alta da dover gestire. Al decimo invece è stato Rafa a reinventarsi la partita con passanti strepitosi, con punti mirabolanti. E ancora nel tie-break, dopo il parziale di 3-3, Rafa ha dimostrato coraggio, tattica e capacità di vincere che lo fanno unico.
La partita era iniziata molto male per Sebastian che nel giro di un valzer si trovava sotto di due break e quindi il 6-2 del primo set non poteva avere rimpianti.
Nel secondo il figlio di Petr alzava il proprio livello di gioco in modo esponenziale. Era break al secondo e al sesto game con Korda che faceva frullare il diritto con vincenti straripanti e Rafa in balia completa dell’avversario.
Continuava così fino ad un metro dal traguardo quando evidentemente Korda ha incominciato a pensare, a razionalizzare e a capire che tipo d’impresa stava facendo contro il suo idolo da ragazzo che aveva visto mille volte in televisione.
Il finale con la grande rincorsa di Nadal l’abbiamo già visto così tante volte che non possiamo, non dobbiamo più stupirci. Sarebbe un errore.
Nadal-Korda 6-2 1-6 7-63