Anche il quinto match di Pablo Carreño Busta, in semifinale contro Daniel Evans, sarebbe potuto finire in due set a suo favore come i precedenti se l’inglese nel tie-break della seconda frazione non avesse servito un’ottima prima per annullare il match point, giocando poi un vincente di diritto e una volée. A Montreal erano le 22 e 30. Il terzo set era servito.
Anche se la maggior parte degli spettatori, a tabellone sorteggiato, forse speravano di vedere in semifinale Tsitsipas (3)–Alcaraz (2) che già avevano dato spettacolo in precedenti incontri, non si può certo dire che siano rimasti delusi dalla partita tra Carreño e Evans.
Il match, durato quasi tre ore, è stato molto bello perché si sono incontrati player che hanno dato spettacolo con i loro stili contrapposti: alla solidità da fondo di Pablo si contrapponeva la capacità di Daniel a verticalizzare e giocare bene a rete.
Il terzo set tuttavia è stato il meno esaltante perché all’inglese venivano a mancare le risorse necessarie per continuare ad attaccare un player abituatissimo alle lunghe battaglie. Pablo chiudeva con due break – al sesto e all’ottavo gioco – e con un parziale di 13 punti a 1.
Non sarei intellettualmente onesto se chiudessi la cronaca del match con questo scarno resoconto perché la partita vera si è vista nei primi due set, dove c’è stata battaglia e un ottimo spettacolo tennistico anche se non è stato giocato da top ten.
Nel primo set dopo un parziale equilibrio si è avuto un primo strappo nel fatidico settimo game nel quale Evans si faceva recuperare da 40-0. Al decimo gioco toccava a Pablo mostrarsi umano. Un paio di errori di troppo rimettevano in gioco Daniel. Carreño tuttavia era lestissimo a riprendere il cammino e con nove punti a uno, complice anche l’inglese che commetteva qualche errore di troppo sul suo turno di servizio, chiudeva al dodicesimo game.
Il secondo è stato sicuramente il set più intenso e spettacolare sia perché si sono visti set e match point annullati ma anche perché l’intensità del gioco è salita notevolmente grazie soprattutto a Evans che ha fatto vedere il meglio del suo repertorio.
Incominciava benissimo fino a salire 4-1 e due palle per il 5-1 ma Carreño era bravo a non cedere mentalmente e a rimettersi in gioco con un passante lungolinea di rovescio. Ottenuto il break al settimo game, il set si allineava sul 4-4 fino a giungere attraverso giochi abbastanza regolari al tie-break dove soprattutto gli ultimi punti erano giocati molto bene e in modo spettacolare.
Il pubblico si è entusiasmato nel vedere occasioni da entrambe le parti ed era felicissimo quando Evans ha chiuso il jeu decisif per 9 punti a 7 con una volée. Il terzo set, con l’inglese in calo di energie per il gioco dispendioso fatto di continue variazioni, era facile preda come ho già detto dell’iberico.
Pablo incontrerà Hubert Hurkacz, alla sua seconda finale in un Masters 1000 dopo quella vinta lo scorso anno a Miami contro Sinner. A livello Atp i precedenti sono due, uno a testa: Pablo ha vinto al terzo turno di Cincinnati, mentre Hubert in finale a Metz. Le partite sono state giocate nel 2021. Tre dei quattro set sono finiti al tie-break.
Sicuramente è una finale inattesa ma visto come hanno giocato in settimana e considerato le caratteristiche tecniche di entrambi non è difficile prevedere che sarà una partita equilibrata e ben condotta. E’ arduo fare un pronostico su chi vincerà.
Carreño Busta-Evans 7-5 67-7 6-2