Il Masters 1000 di Shanghai, il penultimo di stagione prima di Parigi-Bercy, ha confermato che stiamo vivendo a livello tennistico un periodo molto fluido dove le gerarchie non sono quasi mai rispettate.
Preoccupano le condizioni fisiche di Rune, anche se il danese credo abbia altri problemi che riguardano un carattere difficile, l’allenatore che non si sa bene chi sia e un rapporto con la madre ancora da risolvere. Il problema con il proprio genitore lo deve affrontare anche Tsitsipas che ha bloccato ormai da troppo tempo la crescita tecnica e a oggi è molto lontano dal giocatore che fino ad un paio di anni fa in tanti si aspettavano.
Ruud non ha saputo ripetere la stagione dello scorso anno ma credo che nel prossimo, anche se non lo vedo capace di tornare vicino alla vetta, dovrebbe essere in grado di fare risultati di ottimo livello, in particolare sulla terra. Gli manca l’esplosività nel braccio, secondo me, per vincere uno Slam. Auger-Aliassime si è perso, anche se il suo caso non è come quello di Rune. Per il giocatore canadese che a diciotto anni sembrava già in rampa di lancio e pronto a disputare una carriera brillantissima non c’è stato quel salto tecnico che nel 2022 sembrava aver compiuto in modo definitivo.
Qualcuno mi dirà che a Pechino Alcaraz, Medvedev, Sinner e Zverev hanno dimostrato la loro forza e quindi le gerarchie esistono ancora. Lo spagnolo, il russo, l’italiano e il tedesco insieme a Djokovic che ha saltato la trasferta in Cina, sono stati i protagonisti della stagione 2023.
Per tutti gli altri, compreso Fritz e Tiafoe ci sono troppi alti e bassi e mai una costanza di rendimento. Lo status quo che sembra consolidato in un torneo non viene quasi mai confermato in quello successivo. Da una parte assistiamo a molte sorprese ma dall’altra vengono a mancare veri punti di riferimento. Ovviamente non ho dimenticato che Djokovic ha vinto tre Slam e ha disputato quattro finali, Alcaraz ha primeggiato a Wimbledon ma in questo momento a parte loro mi sembra che manchino dei giocatori capaci di essere brillanti e soprattutto continui nel rendimento.
Shelton ha battuto Sinner ma è stato dominato nel primo set e solo un calo abbastanza evidente dell’azzurro gli ha permesso di rientrare. Ben, che ha appena compiuto 21 anni, è sicuramente un player molto dotato e spettacolare con le sue traiettorie mancine, ma deve dimostrare ancora continuità e confermarsi visto che il suo 2023 è stato molto ballerino.
Il tennis ha bisogno di sorprese ma anche di conferme, di giocatori che sappiano creare grandi sfide ripetute nel tempo come è successo nel recentissimo passato.
Partite dei quarti di finale:
Dimitrov (18)-Jarry (22)
Humbert (32)-Rublev (5)
Marozsan-Hurkacz (16)
Shelton (19)-Korda (26)