Mettiamo il caso che nelle semifinali di questa sera John Isner batta Daniil Medvedev (1) e Reilly Opelka sconfigga Stefanos Tsitsipas (3). A Toronto avremmo una finale tutta statunitense tra i due player più alti del circuito. Qualcosa come 4 metri e 20, centimetro più, centimetro meno.
Ho ricordi abbastanza vaghi ma recenti di quando s’incontrarono. Avvenne nel 2019 poco prima che s’accendesse il fuoco dannato della pandemia. Giocarono al primo turno dell’Australian Open e alle semifinali dell’Atp di New York. In entrambi i casi vinse Opelka. Si giocarono 7 tie-break, uno finì 16 a 14.
Ovviamente per dare numeri abbastanza precisi sono andato a controllare, ma per quel poco che vidi ricordo un senso di noia abbastanza forte. Gli scambi oltre i tre colpi sembravano fossero stati aboliti dal gioco del tennis!
Domani perché la finale non sia legata solo ai tie-break, per vedere qualche bello scambio da fondo, diritti e rovesci vincenti o che aprono il campo con angolazioni varie dobbiamo affidarci a Daniil e Stefanos, cioè ai due migliori, insieme a Zverev, della nuova generazione. Tennisti che non hanno ancora vinto Slam ma che ci sono andati abbastanza vicini. Entrambi vantano un successo alle Atp Finals di Londra.
Siamo stati fortunati. La probabilità che la finale tra Isner e Opelka rimanga solo un sogno chiuso nel cassetto degli statunitensi e si allontani come incubo per gli spettatori è abbastanza alta.
Daniil e Stefanos, a differenza degli avversari finora incontrati, hanno le armi per disinnescare con buone risposte le battute a velocità supersonica che sicuramente gli saranno servite.
Con Isner ci hanno provato Davidovich con pessime soluzioni, Garin che a differenza dello spagnolo se l’è giocata fino all’ultimo e Rublev che onestamente mi ha deluso. Questa notte è stata la volta di Monfils che si è piegato solo dopo strenua resistenza. Visti i risultati degli ultimi dodici mesi di Gael non potevamo chiedergli di più.
Sul suo percorso Opelka ha incontrato prima Kyrgios che se l’è cavata bene, ma oramai sembra un tennista part time – non è più tanto abituato alla pugna -, il sudafricano Harris che ha avuto a disposizione un match point, Bautista che mi è sembrato quasi infastidito e poco convinto.
Ci dobbiamo quindi affidare alla buona vena di Tsitsipas e Medvedev. Ci è andata bene. Che gli dei del tennis li assistano.